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Cronaca

Pescara: chiusi i paradisi cinesi del "sesso low cost", 3 denunce e 5 sequestri

Un giro d'affari da 10 mila euro al mese per ogni centro, ed ancora clienti di tutte le età che con 40/50 euro si concedevano un massaggio "romantico"

Nuova operazione della Squadra Mobile di Pescara contro il racket della prostituzione cinese. Tre donne sono state denunciate con l'accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, mentre 5 centri (due a Pescara in viale Bovio e via Doria, due a Montesilvano lungo Corso Umberto e viale Europa e uno a Città Sant'Angelo in via Matrino) sono stati sequestrati.

Chiusi centri massaggi cinesi: i numeri ed i servizi

Ancora una volta dietro questi centri, dove si proponevano tramite pubblicità sul web e giornali sedicenti massaggi rilassanti ed emozionali, in realtà si nascondevano case d'appuntamento, con diverse giovani ragazze cinesi che praticavano massaggi ma anche masturbazione o addirittura rapporti sessuali orali. Il tutto ad un costo di 40/50 euro per i clienti che a tutte le ore (il centro era aperto 24 ore su 24 7 giorni su 7) affollavano i vari centri sparsi sul territorio. Permettendo ai capi dell'organizzazione, sui quali sono dirette le indagini ancora in corso da parte della Squadra Mobile, di incassare fino a 10 mila euro al mese per ogni centro.

VIDEO | BLITZ NEI CENTRI MASSAGGI A LUCI ROSSE

Soldi che venivano solo in minima parte dichiarati al fisco. Proprio grazie alle testimonianze di alcuni clienti che hanno deciso di collaborare, alle intercettazioni telefoniche ed agli appostamenti è stata ricostruita l'intera rete criminale. I centri venivano aperti con regolari autorizzazioni sanitarie ed amministrative con prestanome, mentre all'interno sono state identificate in tutto 8 donne che si dedicavano alla prostituzione, due delle quali si occupavano anche dell'organizzazione del lavoro e di prendere gli appuntamenti telefonici.

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