rotate-mobile
Cronaca

Operazione antiterrorismo, viveva in Abruzzo il giovane arrestato a Milano [VIDEO]

In carcere un ragazzo di 22 anni dell'Egitto, denunciato anche un suo connazionale 21enne domiciliato a Colonnella in provincia di Teramo

Viveva in Abruzzo, e precisamente a Colonnella, il 22enne di nazionalità egiziana che è stato tratto in arresto questa mattina all'alba a Milano in un'operazione antiterrorismo denominata "Lupi del deserto".
A finire in manette, con le accuse di associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione e apologia per delitti di terrorismo è stato Issam Elsayed Elsayed Abouelamayem Shalabi. 

Il 22enne, nato ad Eldakahlia in Egitto, era residente a Milano ma quando sono partite le indagini viveva a Colonnella, in provincia di Teramo, come dipendente della azienda che aveva in appalto le pulizie del Mc Donald’s.

A emettere l'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stato il Gip del tribunale dell'Aquila e le indagini sono state condotte dalla polizia di Stato con personale delle Digos di L’Aquila, Teramo, Milano, Piacenza, Cuneo, della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e dei Compartimenti di Pescara, Milano Bologna e Roma che oggi hanno concluso l'operazione per il contrasto al terrorismo di matrice jihadista.

Tra i suoi discorsi affermava anche:

"Qui sulla terra esiste il peccato e gli errori. Se mi venisse concessa la misericordia di Lui (Allah) però, la cosa è (può succedere che ), che (Allah) sia lodato, o ti perdona e tu ti senti in trappola e in debito per quello che hai commesso, se Allah vuole, sia lodato, (Lui) ha detto: “Questo è illegittimo (haram - contro la sharia), o qualcosa del genere, ti dà il potere di risolverla personalmente e così via…”. Per ciò, mi ha mandato a dire (non si sa a chi faccia riferimento) che io debba sgozzarla e così via… ma se io sgozzo e la sgozzo lì, vedrei il suo sguardo…"

Oltre all'arrestato sono stati denunciati anche due suoi connazionali:

  • a Teramo è stato denunciato in stato di libertà in quanto indagato per il reato di terrorismo internazionale I.O.M.A., nato ad Asiut (Egitto) il 10.5.1997, già residente a Botricello (CZ), di fatto domiciliato in Colonnella al quale è stato notificato il decreto del ministro dell’Interno che ne stabilisce l’espulsione dall’Italia in quanto ritenuto pericoloso per la sicurezza dello Stato; a suo carico è stato notificato il decreto di espulsione dal territorio nazionale, firmato dal Ministro dell’Interno, poiché ritenuto pericoloso per la sicurezza dello Stato. A suo carico sono in corso perquisizioni informatiche, domiciliari e personali all’esito delle quali, qualora non emergano ulteriori elementi indiziari che possano giustificare la adozione di diversi provvedimenti, sarà espulso verso l’Egitto;
  • un terzo cittadino egiziano, è stato denunciato in stato di libertà in quanto indagato per il reato di terrorismo internazionale,  A. I. A. A., nato il 01.03.1995 in Egitto, residente a Piacenza. Lo stesso si trova attualmente all’estero e sono in corso fattive ricerche finalizzate al suo rintraccio.

Le indagini, estremamente complesse e articolate, coordinate dalla Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, sono state svolte dalla Procura della Repubblica di L’Aquila-Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo, che si è avvalsa delle Digos di L’Aquila Teramo e Piacenza, del Compartimento della Polizia Postale e Comunicazioni Abruzzo di quello della Emilia Romagna, con il contributo delle Digos di Cuneo e Milano e con il coordinamento operativo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto al Terrorismo Internazionale e del Servizio Polizia Postale e Comunicazioni.

L’attività investigativa ha avuto inizio nel dicembre 2017, portando alla luce la presenza di un ristretto gruppo di cittadini egiziani, composto da tre persone, fortemente radicalizzati, con dichiarati sentimenti di odio nei confronti dell’occidente, che ha nello Shalabi la sua figura carismatica.

Dalle attività di captazione, telefoniche e telematiche svolte sul suo conto, sono stati recuperati numerosissimi file audio, molti dei quali con il logo della famosa rivista dell’Isis “Dabiq, ascoltati di continuo dallo Shalabi in una sorta di costante brain washing, contenenti inni jihadisti e sermoni di Iman radicali, propugnatori di odio nei confronti del mondo occidentale, sostenitori del compimento di atti di martirio in nome di Allah1 e della necessità di combattere l’occidente anche con attentati nei confronti di popolazione civile. 

Le indagini hanno dimostrato sia che Shalabi è un miliziano dello Stato Islamico, che aspira a combattere ed a sacrificarsi per Daesh, per operare o nello scenario siriano o dove gli fosse eventualmente richiesto, sia anche, come emerso dalle attività investigative e dalle analisi Web nei contesti informativi di riferimento svolti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, che Shalabi ricopre anche un ruolo significativo all’interno della complessa macchina della propaganda dello Stato Islamico, partecipando e gestendo in prima persona, grazie al peculiare skill tecnico e alla significativa conoscenza delle piattaforme social, canali e gruppi chiusi sul social Telegram, rilasciando le credenziali affinchè altri potessero partecipare a tali gruppi nei quali venivano diffuse le notizie delle attività giornaliere dello Stato Islamico sia tramite la nota agenzia “Amaq” sia tramite la meno nota, ma molto diffusa, agenzia “Nasher News”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Operazione antiterrorismo, viveva in Abruzzo il giovane arrestato a Milano [VIDEO]

IlPescara è in caricamento