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Cronaca

Agguato della strada parco, gli inquirenti: "Pesanti i precedenti del presunto killer e del presunto mandante" [VIDEO]

Ad uccidere l'architetto Walter Albi e ferire gravemente l'ex calciatore Luca Cavallito sarebbero stati Mimmo Nobile e Natale Ursino

“Hanno entrambi precedenti pesanti”. Con queste parole il procuratore capo di Pescara Giuseppe Bellelli ha descritto Cosimo (Mimmo) Nobile e Natale Ursino, rispettivamente il presunto esecutore e il presunto mandante dell'agguato della strada parco del primo agosto 2022 a seguito del quale l'architetto Walter Albi è stato ucciso e l'ex calciatore Luca Cavallito ferito gravemente.

Il primo, 51enne storico capo ultrà del Pescara, ha diversi precedenti. I più gravi, ha sottolineato ancora Bellelli, per rapina a mano armata. Nel 2013 è stato infatti condannato a 6 anni e 4 mesi perché ritenuto uno dei componenti della “banda dei kalashnikov” sgominata dai carabinieri nel 2007. Una banda di malviventi che tra il 2000 e il 2006 avrebbe messo a segno diverse rapine a mano armata ai danni di banche e portavalori.  Attualmente è indagato per la rapina a mano armata messa a segno nel centro agroalimentare di Cepagatti l'11 luglio 2022 e cioè poche settimane prima dell'agguato della strada parco. Proprio la pistola rubata ad una guardia giurata in quell'occasione, sostengono gli inquirenti, sarebbe quella utilizzata per commettere il delitto della strada parco.

Natale Ursino è originario di Locri (Reggio Calabria), avrebbe legami con la 'Ndrangheta e sarebbe quindi uno dei componenti della 'ndrina degli Ursino. Sui suoi precedenti gli inquirenti non hanno riferito particolati, parlando però di un fatto criminale, quello compiuto ai danni di Albi e di Cavallito, “particolarmente efferato che appariva lontano dal contesto pescarese, ma che aveva agganci con criminalità di notevole spessore”. La conferma che avesse forti legami proprio con la 'Ndrangheta lo ha confermato il procuratore capo Bellelli nel corso della conferenza stampa convocata per riferire degli arresti e di come sono state condotte le indagini. Diversi gli affari ch Albi e Cavallito avrebbero portato avanti con Ursino e con Nobile, è stato spiegato, con quello non onorato che avrebbe poi condotto al delitto. Affari che riguardavano in particolare, ha sottolineato il procuratore, la movimentazione di soldi.

Tra Nobile e Cavallito, hanno fatto infine sapere gli inquirenti, i rapporti si sarebbero interrotti pochi mesi prima dell'agguato del primo agosto a causa di un “forte dissidio”.

Resta per entrambi la presunzione d'innocenza fino a definitiva condanna.

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