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Cronaca

Odore acre in città, Del Vecchio e Marchegiani: "E' la sanseria"

L’Arta rassicura: non si tratta di emissioni inquinanti. L’amministrazione: “Il depuratore funziona. E’ sansa, non altro. A breve però iniziative a tutela del fiume”

Arriva la replica del Comune dopo l'allarme relativo al fatto che da qualche giorno si avverte in città un odore acre: stando ai rilievi dell’Arta, tale odore viene prodotto dal processo di estrazione dei polifenoli e materiale organico dalla sansa, effettuato in alcuni periodi dell’anno dalla sanseria che si trova all'ingresso della città, le cui emissioni non comportano inquinamento e danno per la salute dei cittadini. Diverse sono state le segnalazioni arrivate da parte della comunità riguardo al fenomeno, acuito dall’assenza di vento che non favorisce il ricambio dell’aria.

“Vogliamo rassicurare la popolazione in merito alla natura di tale odore che espressamente richiama all’odore che si sente presso i frantoi – chiariscono gli assessori a Demanio e Ambiente Enzo Del Vecchio e Paola Marchegiani – Già nei giorni scorsi l’Amministrazione ha chiesto all’Arta di verificare provenienza e natura dell'odore e il direttore dell’Agenzia a tutela del territorio ci ha rassicurati sul fatto che tali emissioni non sono dannose o nocive alla salute, perché nei limiti consentiti. Nulla si può per il cattivo odore associato alle fasi di lavorazione della sansa, fasi che prevedono le emissioni, ma anche altre operazioni che condizionano comunque l’ambiente diffondendo odore nell'ambiente circostante, perché non esistono parametri limite per stabilire provvedimenti. Inoltre in questi giorni non c’è vento e l’odore staziona, inondando la città e anche dando adito a nasi fantasiosi che vi leggono odori organici sì, ma che non hanno nulla a che vedere con la sansa e con la realtà dei fatti”.

Circa presunti sversamenti di feci di cui si è parlao in queste ore, allarmi lanciati anche da Armando Foschi di "Pescara Mi Piace", il Comune precisa che “non vi sono problemi legati al depuratore, né alla condotta, che peraltro già da tempo è tornata ad essere funzionante nella rete principale a seguito del completamento dei lavori per il ripristino del tratto collassato il 6 aprile che lui doviziosamente ricorda ad ogni occasione. Di certo non possiamo escludere, come ormai la sistematica indagine che stiamo conducendo sulle acque del fiume ci induce a fare, che dal fiume possa arrivare anche un lezzo legato alla concentrazione di enterococchi e escherichia, presenze che sono state riscontrate nei monitoraggi e che mai prima di questa Amministrazione erano state controllate”.

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