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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Corruzione e falso in appalti pubblici, operazione dei carabinieri: misura cautelare per un consulente pescarese

I militari dell'Arma hanno eseguito le misure cautelari emesse dal Gip di Nuoro, su richiesta della Procura della Repubblica

C'è anche un pescarese tra le 6 persone destinatarie di misure cautelari eseguite dai carabinieri questa mattina, lunedì 22 luglio, nell'ambito dell'operazione denominata "Il Sistema".
I militari dell'Arma hanno eseguito le misure cautelari emesse dal Gip di Nuoro, su richiesta della Procura della Repubblica

Le indagini hanno fatto emergere l'esistenza di una rete di rapporti corruttivi tra pubblici ufficiali ed esponenti di alcune realtà imprenditoriali finalizzati ad assoggettare la gestione del danaro pubblico all'interesse privato.

Sono stati arrestati, ristretti ai domiciliari, e sottoposti alla misura cautelare della sospensione dell'esercizio dai rispettivi pubblici uffici, il presidente e il direttore Generale del Consorzio Industriale Provinciale di Nuoro, Pier Gavino Guiso e Salvatorico Mario Serra.  È stata applicata la misura cautelare dell'obbligo di dimora all'imprenditore calabrese Tonino Marchio, al consulente e mediatore di società operanti nel settore dei rifiuti Donato Sabatino, originario di Foggia ma residente a Pescara, al direttore generale della Società Antica Fornace Villa di Chiesa, Antonio Busi e all'intermediario e consulente stessa società Luigi Zilli.

Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Ottana, come riporta l'Adn Kronos, vertono a due macro vicende identificabili nei rapporti tra i vertici del Consorzio Industriale Provinciale di Nuoro e due differenti realtà societarie, una operante in Calabria nel settore del trattamento dei rifiuti e l'altra operante nell'area industriale di Ottana. La prima vicenda, quella nella quale è coinvolto il consulente pescarese, riguarda, da una parte, gli accordi collusivi atti a condizionare la procedura di scelta del contraente nella gara d'appalto per l'assegnazione dei lavori per la realizzazione di una piattaforma per il trattamento di rifiuti, finanziata dalla Regione Sardegna con uno stanziamento di 2 milioni e mezzo di euro che il Consorzio industriale di Nuoro aveva in previsione di bandire, e, dall'altra, l'istigazione alla corruzione caratterizzata dalla richiesta di denaro contestata ai vertici del predetto Ente, per condizionare la procedura d'assegnazione dei lavori per lo svuotamento e bonifica di una vasca contenente rifiuti speciali, entrambi gli affidamenti a favore di società di un imprenditore di Lamezia Terme, facenti capo a Tonino Marchio. Gli accordi illeciti venivano mediati dall'ingegnere e consulente Donato Sabatino, che di fatto ha reso possibile il collegamento tra i pubblici ufficiali e l'imprenditore finalizzati a far ottenere a quest'ultimo l'affidamento degli appalti in questione.

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