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Di Giampietro (Webstrade) lancia l'allarme sul lungomare di Montesilvano: "Troppe vittime della strada, è ora di cambiare"

L'architetto di webstrade.it chiede un radicale cambiamento per la mobilità non solo sul lungomare di Montesilvano ma in generale in tutta la città

Stop ai morti sul lungomare di Montesilvano, con un radicale cambiamento di tutta la viabilità della città. A dirlo l'architetto Giuseppe Di Giampietro, di webstrade.it, che interviene dopo la morte della signora anziana investita sulle strisce pedonali il 22 settembre scorso e deceduta pochi giorni fa ricordando anche la morte del motociclista di Silvi avvenuta in estate in via Arno. Secondo Di Giampietro, le condoglianze del sindaco non sono sufficienti in quanto nulla è stato fatto per migliorare la sicurezza lungo le strade cittadine, installando solo i semafori T-red per fare cassa:

"Il problema è che la riviera di Montesilvano, nonostante sia stata ristretta nella sezione con la pista ciclabile "dentro un fosso" lato mare, é diventata la vera tangenziale di Pescara Nord, con un traffico di oltre 20mila veicoli al giorno, pericoloso ed in conflitto con la funzione balneare, ricreativa, naturale della fascia spiaggia e pineta. Il problema è  che la tangenziale variante-Ss16  è ferma da decenni sulle colline di Montesilvano cimitero, e non si raccorda nemmeno con l'autostrada A14. Per cui addirittura il lungomare è diventato  il percorso scelto dalle linee Flixbus da Pescara verso il nord."

Nonostante i tre ponti sul Saline costati 20 milioni di euro, prosegue Di Giampietro, ora la Provincia guidata dal sindaco De Martinis vorrebbe collegare i ponti di Silvi e Montesilvano, non solo per le biciclette per la pista ciclabile Bike-to-Coast mancante a Città  Sant'Angelo, ma anche con una nuova strada veicolare che unisca i ponti sul Piomba e sul Saline e colleghi i lungomare di Silvi e Montesilvano aumentando dunque ulteriormente il carico di traffico sul lungomare. Inoltre, è assente un piano del traffico, per una città di oltre 50 mila abitanti, obbligatorio per legge da 30 anni.

"Nonostante  le denunce fatte alla Regione, al Ministero, al prefetto di Pescara. E si continua con idee fantasiose ed estemporanee, ignorando un problema enorme, fatto di vittime, inquinamento ambientale, costi energetici, congestione, code e degrado urbano. Ma non facciamo solo denunce. Ci sono anche le soluzioni. Per prima cosa occorre redigere e concordare con gli altri comuni un Piano urbano della mobilità sostenibile, Pums, che affronti il problema della mobilità per tutte le compomnenti di traffico, trasporto pubblico, pedoni, biciclette, veicoli e sosta, e le sue implicazioni su sicurezza, ambiente, energia e qualità  urbana. Il piano deve essere  pubblico trasparente e partecipato. Va discusso con cittadini e portatori di interesse, perché  occorrerà cambiare abitudini e stili di vita.

Per il lungomare occorrerà da subito trasformarlo in zona 30, con una riduzione dei volumi e delle velocità, trasformando gli incroci con le principali trasversali in minirotarie con precedenza all'anello, per risolvere il problema delle svolte a sinistra e moderare il traffico. Esso va restituito progressivamente a pedoni e biciclette, con la realizzazione del boulevard Strada Parco per il trasporto pubblico metropolitano e le modalità  sostenibili, associandolo ad una rete di itinerari a mare  ortogonali, ciclopedonali, dalla collina al mare, protetti, qualificati e alberati, sul tracciato degli storici ex cavatoni di bonifica, che permetteranno una progressiva liberazione dal traffico veicolare dalla zona densa edificata a mare."

Infine, conclude l'architetto, serve un piano particolareggiato sulla strada parco che incentivi la trasformazione delle aree edificate laterali al tracciato in un boulevard per la mobilità sostenibile (trasporto pubblico, pedoni e biciclette), risolvendo anche i problemi di accessibilità per pedoni e diversamente abili, troppo spesso denunciati e irrisolti.

"Ma, probabilmente, dovremo cambiare sindaco, e aspettare la grande città di Nuova Pescara,  per avere un piano integrato della mobilità sostenibile, della sicurezza stradale, della qualità ambientale, efficienza energetica e riqualificazione urbana. Speriamo che questo avvenga il prima possibile per la città  e per i famigliari delle vittime della strada."


 

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