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Martedì, 30 Aprile 2024
Montesilvano Montesilvano

Di Costanzo (Pd) attacca la giunta De Martinis: "A Montesilvano altri 13 alberi in abbattimento, minacciato il nostro patrimonio naturale"

La consigliera comunale del Partito Democratico parla di abbattimenti che potrebbero essere non giustificati da parte dell'amministrazione comunale

No all'abbattimento di altri 13 alberi storici a Montesilvano. La consigliera comunale del Partito Democratico Romina Di Costanzo, attacca l'amministrazione De Martinis in merito alla pianificazione dell'abbattimento di altri alberi in città, parlando di disattenzione verso il verde pubblico e soprattutto di un'azione che priverà la comunità di una parte fondamentale del proprio patrimonio naturale:

"L'approccio eccessivo di ricorso alla motosega come soluzione rapida non può trovare giustificazione alcuna finalizzata a preservare dal rischio o alla salvaguardia della pubblica incolumità, in quanto l’intervento di rimozione necessita di comprovati approfondimenti, specie per i Pini d’Aleppo, che certifichino alterazioni di tipo biomeccanico tali da compromettere la stabilità degli alberi e sembra ignorare la ricchezza di vantaggi che queste meraviglie verdi comportano. La gestione delle alberature dovrà tenere conto dei numerosi servizi ecosistemici svolti dalle piante, a favore della vita e del benessere umano.  Nell’era antropocenica che vede in atto profondi cambiamenti climatici, gli alberi non sono semplicemente elementi di arredo urbano ma elementi preziosi e autentici custodi del nostro benessere collettivo. La loro capacità di produrre ossigeno, mitigare l'effetto serra, assorbire i rumori e microinquinanti, contribuire alla regolazione delle temperature e fornire habitat per la fauna locale, oltre a incrementare il valore immobiliare delle aree urbane, dovrebbe renderli irrinunciabili.

È inaccettabile che, in una città turistica come Montesilvano, dove il paesaggio ha un ruolo storicamente fondamentale nell'attrattività e nell'identità stessa della comunità, si possa procedere all'abbattimento di alberi di pregio senza un'analisi approfondita e senza esplorare alternative per la loro conservazione. Il Pino d’Aleppo è una specie di grande interesse fitogenetico, da ricondursi al patrimonio genetico paleobotanico d’Abruzzo e costituisce il manifesto del paesaggio letterario regionale, di alto valore ornamentale, storico e paesaggistico, dai “fusti contorti e dalla chioma disequilibrata”, come descritto dal Gellini, nel testi di botanica forestale, estremamente resistente alle fitopatie, essendo la sua resina ricca di molecole terpeniche e politerpeniche, composti che lo rendono immune ad attacchi di patogeni."

Nella relazione di Vta si parla di 8 alberi esaminati, di cui 7 destinati all'abbattimento prosegue la Di Costanzo:

"Si tratta di Pini d’Aleppo, con età stimata oltre i 60-70 anni e diametri superiori ai 70-80 cm, nel pieno del loro ciclo vitale, considerando che la specie Pinus Halpensis ha un’età media di circa 120-150 anni. Dunque alberi maturi, la cui funzionalità ecosistemica non è confrontabile a quella dei giovani alberi che andranno a sostituirli. Non è superfluo ricordare che i pini mediterranei, come i pini d'Aleppo sono specie ruderali che non si curano molto della cementificazione e che si sono adattati a sopravvivere in condizioni difficili e sono dunque difficili da sondare, a un primo screening visivo, proprie per le loro caratteristiche evolutive di adattamento."

Inoltre, per le aree soggette a vincolo idrogeologico è necessario richiedere il permesso ai carabinieri forestali come prevede la normativa vigente

"Pertanto riteniamo che procedere all’abbattimento sulla base di una Vta visiva e speditiva, seppur certificata, sia un grave errore e non solleva l’amministrazione da responsabilità distruttive del proprio patrimonio arboreo e da potenziali calamità. Il “cosiddetto ‘rischio zero’ di caduta di un (qualsiasi) albero non esiste, come del resto esplicitato dalle “Linee guida per la valutazione delle condizioni vegetative, fitosanitarie e di stabilità degli alberi’ del Ministero dell’ambiente

"La cosiddetta Visual tree assessment (Vta) limitata a un protocollo di valutazione visiva potrebbe non essere sufficiente a comprendere completamente le complesse interazioni e le dinamiche biologiche degli alberi. Essa rappresenta il primo e imprescindibile passaggio diagnostico di qualunque protocollo analitico, ma offre un approccio superficiale basato su osservazioni visive e deduzioni biomeccaniche, e dunque se effettuata solo nella prima fase “visiva speditiva”, pur essendo importante non può essere sufficiente a valutare un sistema biologico complesso quale è un albero.

Anche il Consiglio di Stato, attraverso una significativa sentenza dello scorso anno (sentenza n. 9178/2022), ha precisato che l'urgenza di abbattimento deve essere limitata a situazioni di eccezionale pericolo attraverso un’analisi approfondita con adeguate perizie fitostatiche e indagini approfondite, accogliendo il ricorso al Tar in cui era contestata l’illegittimità per “difetto di motivazione” e ”eccesso di potere per difetto di istruttoria”. E l’analisi visiva non permette di completare il percorso diagnostico ma sono necessari approfondimenti strumentali che, nel caso dei Pini, dovrebbero essere condotti principalmente mediante prove a trazione controllata (il cosiddetto pulling test come ribadito dal forestale Giovanni Morelli, uno dei massimi esperti europei di pini), il cui costo equivale alle spese di abbattimento e reimpianto."

La Di Costanzo conclude annunciando di aver scritto ai carabinieri forestali per chiedere di valutare la possibilità di avere ulteriori approfondimenti da parte dell'amministrazione comunale prima dell'abbattimento:

"A distanza di due anni, dopo aver effettuato una sconsiderata opera di deforestazione di un polmone verde nel cuore della città con l’abbattimento di oltre un centinaio di alberi maturi per realizzare un torrido parcheggio, anziché imbracciare la motosega come soluzione rapida, è ora che l’Amministrazione abbracci la responsabilità di custodire il nostro ambiente e ricordi che all’abbattimento esiste come alternativa la cura."

 
 

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