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Bomba carta fatta esplodere nel giardino del consigliere di Montesilvano Marco Forconi: il terzo "attacco" in 40 giorni

È lui stesso a raccontare a IlPescara quanto avvenuto: era a cena fuori quando ha ricevuto la chiamata della suocera terrorizzata. I vicini sono scesi in strada". Dopo il lancio dell'asfalto e quello dell'urina, un nuovo attacco intimidatorio sottolinea, ma non ha alcuna intenzione di lasciare le deleghe anzi, annuncia, nelle prossime settimane ci saranno nuovi sfratti e sgomberi importanti

Era a cena in una pizzeria con il presidente del consiglio comunale di Città Sant'Angelo quando, intorno alle 21.15, ha ricevuto la chiamata della suocera: “era spaventatissima. Mi ha detto che era scoppiata una bomba carta fuori casa”.

Inizia così il racconto del consigliere comunale con delega alla sicurezza Marco Forconi a IlPescara su quanto avvenuto la sera di venerdì 26 gennaio. Quell'ordigno artigianale in realtà, è stato poi scoperto dai carabinieri, “era esploso dentro il giardino e non fuori. Hanno trovato lì ciò che rimaneva dell'ordigno ”. Un botto che “ha fatto scattare gli allarmi delle auto e spinto i vicini a uscire di casa. Alcuni di loro mi hanno chiamato e mi hanno detto che avevano proprio visto una fiammata dentro il giardino”.

Sul posto sono subito arrivati i carabinieri anche quelli di Pescara, sottolinea il consigliere comunale che a tutti porge il suo ringraziamenti. “C'era ancora il fumo e alcune piante si sono bruciate quando sono arrivati”, ma fortunatamente nessuno si è fatto male.

Solo l'ultimo episodio in 40 giorni: tre quelli che non teme definire “intimidatori” attuati nei suoi confronto con questo certamente il più grave. Il primo risale al 21 dicembre quando contro la sua abitazione sono stati tirati pezzi di asfalto. Pochi giorni fa mentre si trovava sul lungomare della città, il lancio dall'interno di un'automobile di carta igienica e urina con tanto di minacce “a me e al sindaco”, spiega. Ora la bomba carta. Sono i carabinieri a indagare e saranno loro a far luce su quanto avvenuto nell'arco di poco più di un mese. Per il consigliere il primo e il terzo potrebbero essere stati compiuti dalle stesse persone, ma sulle indagini, rimarca, il riserbo è totale.

“Un po' di preoccupazione c'è, ma non per me. Che possano prendersela con me lo metto in conto, ma mi dispiace che debbano far spaventare persone che non c'entrano nulla”. Il riferimento è ovviamente ai suoceri con l'anziana donna che, tra l'altro, fu anche quella che aveva riferito di aver visto alcune persone ferme dall'altra parte della strada che la fissavano quando erano stati tirati i pezzi di cemento divelti direttamente dalla strada, contro l'abitazione.

Alla base dei gesti intimidatori per Forconi ci sarebbero le azioni che in questi anni ha portato avanti tra sfratti e sgomberi delle abitazioni abusive. Attività che, continua spiegando che a differenza di quanto si mormori non ha alcuna intenzione di lasciare il suo incarico, anche nelle prossime settimane. “Promuoveremo azioni molto grandi e ora gli inquirenti vogliono capire se possa esserci qualche collegamento, se si tratti cioè del tentativo di farmi desistere. Parliamo anche in questo caso di sfratti e sgomberi piuttosto importanti. Tra questi quello di un'abitazione confiscata alla mafia dove l'anno scorso c'è stata una sparatoria con gambizzazione”.

Una serie di episodi che a quanto pare non sono passati inosservati neanche alla cronaca nazionale tanto che, annuncia, “sono stato contattato da Rete4 per un'intervista”.

Quando si è verificato l'episodio dell'asfalto, in piene feste natalizie, per diversi giorni i carabinieri sono passati per i controlli sotto casa del consigliere come lui stesso aveva raccontato e non è difficile che iniziative simili potrebbero essere prese anche in questo caso. La denuncia per quest'ultimo episodio l'ha già fatta, come in tutti gli altri casi, ma da parte sua Forconi ribadisce che per quanto lo riguarda questi episodi non gli impediranno di portare avanti le azioni utili a ripristinare la legalità nelle zone dove questa non c'è.

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