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Liceo Classico allagato, la Provincia scopre il motivo e corre ai ripari

Una cazzuola lasciata incustodita vicino alla grondaia e caduta nel canale di scolo, ostruendolo. E’ questa la causa dell’allagamento di alcune aule del liceo “G. D’Annunzio” di Pescara: ora si procede all'aspirazione dell’acqua

Una cazzuola lasciata incustodita vicino alla grondaia e caduta nel canale di scolo, ostruendolo. E’ questa la causa dell’allagamento di alcune aule del liceo classico “G. D’Annunzio” di Pescara, come hanno potuto prendere atto il Presidente Antonio Di Marco e il dirigente dell’edilizia scolastica, recatisi nei locali dell’istituto dopo aver saputo di una denuncia via FB avvenuta ad opera di una dipendente della scuola, che si sfogava per lo stato di abbandono dell’edificio da parte delle autorità competenti.

“A sentire lei – afferma il Presidente – sembrava che le infiltrazioni fossero state determinate da crolli o lavori fatti male. In effetti l’edificio è stato sottoposto recentemente a lavori di manutenzione straordinaria ad opera del Provveditorato alle opere pubbliche, a cui abbiamo già chiesto di effettuare un immediato sopralluogo. Gli operai che sono immediatamente intervenuti hanno potuto constatare che l’ostruzione del canale di scolo era stato banalmente determinato da una cazzuola scivolata nel canale della grondaia, impedendo il normale deflusso e compromettendo il solaio sotto il tetto, fino ad arrivare a piano terra. Riaperta la gronda, abbiamo visto la ripresa del regolare deflusso.  Ora i nostri operai, unitamente ad una ditta esterna, sono al lavoro per aspirare l’acqua che ha invaso alcuni locali, e per riportare la scuola ad una situazione di normalità. Ma per farlo dobbiamo prenderci qualche giorno di tempo. Lunedì contiamo di riaprire la scuola alla normale attività”.

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“Voglio sperare - conclude il Presidente - che quanto accaduto sia stato un fatto accidentale e non volontario. Certo, chiederò agli organi competenti di svolgere un’indagine a riguardo, riservandomi di adire le vie legali in caso di manomissioni. Spiace, infine, constatare come una dipendente della scuola stessa, come la persona che ha postato le immagini sul suo profilo FB, possa dimostrare tanta acredine e malafede invece di sentirsi parte di una squadra e darsi da fare per risolvere i problemi, piuttosto che insultare le istituzioni per le quali lavora”.

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