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Cronaca

L'allarme del Wwf: "Pescara è una città troppo rumorosa"

Pescara è una città che soffre di un forte inquinamento acustico. E' questo il risultato delle analisi e rilevazioni compiute dall'Arta pubblicate dal Wwf in queste ore. In tutte le zone della città i valori superano abbondantemente quelli stabiliti dalla legge. Minime le differenze fra giorno e notte

Pescara è una città malata di rumore. Questo lo slogan lanciato dal Wwf a seguito della pubblicazione di un dossier, che risale addirittura al 2004, riguardante i dati sull'inquinamento acustico in città.

Il documento, redatto dall'Arta, non lascerebbe spazio a dubbi: in quasi tutte le zone della città, i livelli di rumore vengono abbondantemente superati sia di giorno che di notte. Allarmante anche il dato che mostra come proprio fra le ore diurne e quelle notturne ci sia una minima differenza.

"Pescara si conferma cronicamente malata per quanto attiene la qualità della vita. L'ARTA già nel 2004 aveva prodotto un approfondito studio che aveva dimostrato l'elevatissimo inquinamento acustico della città. Da allora non è praticamente accaduto nulla non solo per quanto riguarda la zonizzazione acustica ma, soprattutto, per il varo di piani di risanamento acustico che sono obbligatori dal 1995 nelle città in cui i cittadini sono particolarmente esposti al rumore.

Ricordo che fin dal 1995 la Legge nazionale obbliga i comuni superiori a 50000 abitanti a presentare ogni due anni alla cittadinanza una relazione sull'inquinamento acustico. L'unico intervento è stato quello riguardante la posa in opera di pannelli fonoassorbenti lungo la ferrovia ma non è stata affrontata con rigore l'emergenza traffico che è la vera fonte di rumore che affligge Pescara" ha dichiarato Augusto De Santis.

Ma il Wwf punta il dato anche sulle altre città abruzzesi; la nostra regione sarebbe in enorme ritardo per quanto riguarda l'adeguamento delle norme comunitarie in materia di inquinamento acustico.

L'associazione ambientalista quindi chiede a tutte le amministrazioni comunali di adeguare i propri territori alle normative imposte sia dalla Regione che dalla Comunità Europea, e di poter agire anche legalmente qualora non ci fosse tale adeguamento in tempi relativamente brevi.
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