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Cronaca Rancitelli / Via Aterno

Viaggio dentro l'Istituto Don Orione: da 43 anni missione compiuta, nonostante i tagli

La convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale fa del "Don Orione" di via Aterno un'eccellenza di assoluto livello e rende fiera l'intera comunità pescarese che sta imparando a scoprire ed apprezzare l'opera meritoria portata avanti anche da numerosi volontari

Circa 500 pazienti che vengono curati e assistiti amorevolmente ogni giorno. È questa la missione quotidiana che gli specialisti della riabilitazione compiono ogni giorno al Centro di recupero medico-sociale di Pescara, seguendo gli insegnamenti e i principi di San Luigi Orione. Quello che un tempo era il "Villaggio del fanciullo" è diventato adesso un'imponente struttura che eroga prestazioni sanitarie per persone affette da problemi fisici, psichici e sensoriali. Nella struttura lavorano tante figure professionali tra dirigenti, medici, personale infermieristico, educatori, ausiliari, addetti alla manutenzione e ai servizi generali.

Nell'Istituto  troviamo laboratori specializzati per lo svolgimento di attività ricreative, ambulatori per trattamenti riabilitativi, oculistici, ortopedici, odontoiatrici e di chirurgia vascolare, oltre a palestre attrezzate, una piscina, la mensa e posti letto per la lungo degenza. La convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale fa del "Don Orione" di via Aterno un'eccellenza di assoluto livello e rende fiera l'intera comunità pescarese che sta imparando a scoprire ed apprezzare l'opera meritoria portata avanti anche da numerosi volontari.

Il responsabile di struttura Renato Di Fiore è comunque rammaricato a causa dei tagli della sanità abruzzese che da dieci anni costringono ad un processo di riorganizzazione dei servizi, pur mantenendo l'impegno contrattuale con i 130 dipendenti. Dal 2008 ad oggi si è passati dai 5 milioni e 800 mila euro ai 3 milioni e 900 mila euro erogati a servizio dell'Istituto, bloccando di fatto la strategia di crescita, l'ampliamento di nuove tipologie di servizi e soprattutto nuove assunzioni. 

"È gia un miracolo che siamo riusciti ad evitare la riduzione del personale e le ridotte risorse hanno modificato e riconvertito i nostri capitoli di spesa. Nei nostri intendimenti di setting assistenziale c'è al primo posto il reinserimento nella vita sociale dei pazienti neurolesi e la loro conseguente introduzione nel mondo del lavoro. Abbiamo in mente di creare una fattoria sociale e un birrificio arrigianale e portare a compimento gli obiettivi prefissati nel progetto "Dopo di noi""

La competenza, unita alla buona volontà, non sono però sufficienti per realizzare questo programma di recupero integrato ma resta il fatto che il "Don Orione" rimane un punto di riferimento esemplare che va tenuto nella giusta considerazione
 

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