Inchiesta "Terre d'oro" e Megalò 3: i nomi dei tre indagati pescaresi
Ci sono anche tre pescaresi fra gli indagati nell'ambito dell'operazione "Terre d'oro" condotta dal Corpo Forestale che ha portato all'arresto di cinque persone e al sequestro di beni per 3 milioni. "Effetti pericolosi sull'alveo del fiume"
Sono tre gli indagati del pescarese nell'ambito dell'operazione "Terre d'oro" condotta dalla Procura de L'Aquila e dal Corpo Forestale. L'indagine è divisa in due filoni: uno riguardante i lavori, gli scavi e lo smaltimento di rifiuti eseguiti nella zona del centro commerciale Megalò per la realizzazione del progetto "Megalò 3" ed un altro filone riguardante alcuni presunti episodi di corruzione nel quale è coinvolto anche il sindaco di Chieti Umberto Di Primio.
A finire nella rete degli inquirenti sono Massimiliano Di Cintio, 41, di Pescara finito ai domiciliari, Vera D'Agostino, 55, di Moscufo indagata a piede libero e Ernano Natale, 64, di Montesilvano (Pescara) anch'egli indagato.
Secondo l'accusa, l'effetto dei trasporti irregolari di terreno di scavo contestati dalla Forestale avrebbe causato una grave alterazione dell'alveo del fiume Pescara in quella zona, con danni all'ambiente sensibili e un potenziale pericolo di esondazione del fiume, come dimostrato anche dal consulente della Procura che ha analizzato le ortofoto ed eseguito rilievi sul posto. Sette le società che avrebbero tratto vantaggio economico dallo smaltimento abusivo di terra, rocce e materiali classificati come rifiuti speciali. Oltre 400 mila metri cubi di rifiuti speciali sono stati smaltiti illecitamente su una superficie di 10 ettari, sequestrata dagli uomini della Forestale.
"Anche se finora non si e' riusciti a dimostrare il nesso causale tra i fatti di questa inchiesta e l'alluvione del dicembre 2013 a Pescara, le indagini continueranno".ha dichiarato il Comandante Regionale del Cfs Ciro Lungo.
