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Cronaca

Hotel Rigopiano, il sindaco di Farindola e il responsabile del resort indagati per peculato

È stato aperto uno stralcio dell'inchiesta principale sulla tragedia dlel'hotel Rigopiano di Farindola nei confronti del sindaco Ilario Lacchetta e del legale responsabile della Gran Sasso Resort, Bruno Di Tommaso

Peculato. Questa l'accusa per la quale il sostituto procuratore del tribunale di Pescara, Paolo Pompa, ha aperto uno stralcio dell'inchiesta principale sulla tragedia dlel'hotel Rigopiano di Farindola nei confronti del sindaco Ilario Lacchetta e del legale responsabile della Gran Sasso Resort, Bruno Di Tommaso.
Dai messaggi inviati tramite Whatsapp, risalenti a un periodo compreso tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015, estrapolati nel corso delle indagini condotte dai carabinieri forestali, sono emerse infatti alcune richieste riguardanti l'invio di mezzi sgombraneve, da parte dell'imprenditore Marco Paolo Del Rosso, deceduto nella tragedia, e di Bruno Di Tommaso, al sindaco Lacchetta, per la pulizia del piazzale del resort.

Alle richieste sarebbero seguiti messaggi di ringraziamento che, insieme ai successivi accertamenti compiuti dagli inquirenti, lascerebbero supporre che i mezzi sgombraneve siano stati effettivamente inviati. I mezzi risulterebbero appartenere all'impresa alla quale sono stati appaltati i servizi per il territorio comunale di Farindola. Lacchetta sarà interrogato domani mattina, venerdì 8 marzo, e Di Tommaso lunedì prossimo.

Questo il commento di Cristiana Valentini, legale del sindaco Lacchetta:

«L'ipotesi accusatoria è frutto di un equivoco e sarebbe bastato fare sommarie indagini per appurarlo. Come già avvenuto in altri contesti, questa difesa si è assunta l'onere delle indagini e durante l'interrogatorio di domani le metteremo a disposizione». 

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