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Cronaca

Il Tar da' ragione al Wwf e blocca il calendario venatorio

Il Tar Abruzzo ha dato ragione al Wwf accogliendo il ricorso sul calendario venatorio voluto dalla Giunta Regionale. Per Dante Caserta, consigliere nazionale, è una grande vittoria. Secondo Maurizio Acerbo, di Rifondazione, l'assessore Febbo dovrebbe scusarsi

Il calendario venatorio regionale dev'essere sospeso, almeno per ora. E' questa la decisione presa dal Tar che ha emesso la sentenza riguardante il ricorso presentato dal Wwf Abruzzo.

Una vittoria per l'associazione ambientalista che una decina di giorni fa aveva presentato l'esposto al tribunale civile a seguito del calendario per la nuova stagione di caccia che prevedeva l'anticipo per la quaglia al 6 settembre ed il posticipo al 31 gennaio per la quaglia.

"E' la vittoria della razionalità e della cautela a favore della tutela di un bene comune come la fauna sull'atteggiamento filo-venatorio tenuto dall'assessorato regionale che peraltro si è dimostrato chiuso al confronto tecnico e al dialogo.
La Regione Abruzzo ha prima varato un calendario con numerose scelte che avrebbero causato gravi danni al patrimonio faunistico della regione. Nonostante i nostri reiterati suggerimenti, avanzati per tempo sia in consulta venatoria dal nostro rappresentante sia per lettera, ha prima incassato una bocciatura storica da parte dell'ISPRA che ha rilasciato un parere fortemente negativo sulla prima versione del calendario venatorio." ha dichiarato il consigliere nazionale Dante Caserta.

Sulla vicenda è intervenuto anche Maurizio Acerbo, consigliere regionale di Rifondazione Comunista, che chiede le scuse ufficiale da parte dell'assessore Febbo, che più volte aveva replicato duramente alle accuse del Wwf, e che annuncia di voler presentare un ricorso da parte della Giunta al Consiglio di Stato.

"Il calendario venatorio è stato solo in parte sospeso, per quanto riguarda i due provvedimenti sulla quaglia e sulla beccaccia" ha tenuto a precisare l'assessore regionale.
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