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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Penne

Ruba 8mila euro e mille "Gratta e vinci" in un bar di Penne (nel quale lavorava) ma viene scoperto dopo la riscossione delle vincite (quasi 200)

Il ladro è stato individuato grazie alle indagini condotte dai carabinieri: a essere arrestato è stato un uomo di 33 anni

Individuato l'autore del furto messo a segno lo scorso mese di luglio nel Pon Cafè di Penne.
Nella giornata di mercoledì 20 settembre i carabinieri del locale Comando, con la collaborazione di personale del Nor hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale della custodia in carcere nei confronti di un uomo di nazionalità bulgara di 33 anni residente in provincia di Pescara.

Il 33enne è stato raggiunto da gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di furto aggravato commesso in danno dell’attività commerciale di largo San Francesco.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara, all’esito di un’articolata attività d’indagine condotta dai militari della stazione del capoluogo vestino, sotto la direzione e il coordinamento del sostituto procuratore della Repubblica di Pescara, Fabiana Rapino.

I fatti risalgono alla notte del 9 luglio quando il bar “Pon Cafè’”, aveva subito un ingente furto: erano stati infatti rubati circa 8mila euro in contanti e circa mille “Gratta e vinci” dall’interno dell’esercizio pubblico. Il primo intervento e le immediate indagini promosse dal locale Comando Stazione hanno delineato un quadro molto particolare: i militari, infatti, non avevano rilevato effrazioni o segni di scasso sugli ingressi del bar. Dalla visione delle varie telecamere dislocate nel centro abitato di Penne si era notata la presenza di un giovane che, tentando di camuffare le sue sembianze con un cappellino, si era introdotto velocemente all’interno del bar e in brevissimo tempo era riuscito, senza neanche mettere a soqquadro il locale, a rubare l’importante somma di denaro e i “gratta e vinci”: come se conoscesse bene i cassetti e le abitudini del titolare. Nel proseguo delle indagini, si è riuscito a estrapolare i video dei vari esercizi, dislocati a Roma e a Pescara, nei quali il ladro era andato a incassare quasi 200 tagliandi vincenti, lasciando così indizi ineludibili sulla sua colpevolezza: gli incassi, ovviamente sono avvenuti a volto scoperto restituendo agli investigatori la certezza sull’identità dell’autore del furto. Certezza che è stata corroborata dal riconoscimento, grazie ai fotogrammi estrapolati, da parte dei proprietari del bar che, nella circostanza, facevano un’amara scoperta: era stato un ragazzo che fino all’anno scorso aveva lavorato all’interno del bar a consumare il furto, grazie alla copia delle chiavi che gli avevano consegnato, riponendo in lui la massima fiducia. L’analisi delle celle telefoniche agganciate dal telefono dell’arrestato, avrebbero confermato “in toto” il quadro accusatorio, inchiodando l’uomo nei luoghi del furto e dei successivi incassi fraudolenti.

Al termine delle investigazioni i carabinieri hanno rimesso il fascicolo al pubblico ministero che, sulla scorta delle plurime e concordanti risultanze emerse, ha formulato a carico dell’uomo il grave capo d’imputazione, con la contestuale richiesta di emissione di un provvedimento cautelare volto a scongiurare il pericolo di reiterazione delle condotte illecite, pienamente condivisa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara. La colpevolezza, comunque, dovrà sempre essere dimostrata in dibattimento, nel contraddittorio tra le parti.

Per il giovane l’unica misura in concreto da applicare, vista la gravità della sua posizione ed i molteplici precedenti specifici, è stata quella della custodia cautelare in carcere: terminate le operazioni di rito è stato tradotto presso la casa circondariale di Pescara in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

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