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Cronaca

La rabbia di Feniello su Facebook dopo le archiviazioni per Rigopiano: "Alla fine la colpa sarà di chi stava in hotel"

Il padre di Stefano Feniello, una delle vittime del crollo dell'hotel Rigopiano, esprime delusione, rabbia ed amarezza sul suo profilo Facebook

Rabbia, dolore e schifo sono i sentimenti espressi da Alessio Feniello, padre di Stefano una delle vittime del crollo dell'hotel Rigopiano, che a pochi minuti dalla decisione del gip di Pescara di archiviare la posizione di 22 indagati, ha postato sul suo profilo Facebook la reazione ed il commento alla decisione del tribunale pescarese.

Comincio a pensare che alla fine la colpa sarà di chi stava in hotel, di chi lavorava a Rigopiano e di chi c'è andato in vacanza. Ho appena saputo che il giudice ha accolto la richiesta di archiviazione nei confronti di tutti i funzionari della regione, della Acquaviva, e anche dei tre personaggi che ci hanno fatto credere che Stefano era vivo, uccidendolo due volte. Questa archiviazione è un colpo che fa molto male. Per quello che riguarda me e la mia famiglia, non ho parole, mi sento preso per il culo dalla giustizia.

RIGOPIANO, 22 ARCHIVIAZIONI: I NOMI

Feniello in particolare attacca il giudice per l'archiviazione voluta anche per l'ex prefetto Provolo e ribadisce quanto dichiarato già all'indomani della tragedia, sostenendo di essere stato preso in giro quando si diceva che il figlio era vivo sotto le macerie, aggiungendo che "non ha senso credere alla giustizia" e ricorda di essere stato multato ed indagato per la questione dei fiori lasciati all'interno dell'area interdetta dell'hotel:

Chi mi ha detto che mio figlio era vivo, facendomi illudere per 4 giorni che sarebbe tornato a casa, invece no, perché l'ha fatto a fin di bene. Io invece i fiori a mio figlio perché li ho portati? Per fare del male a qualcuno? Ma ce l'avete una coscienza? Sono schifato, qualcuno deve spiegarmi come è possibile che a pagare siano sempre e solo i poveracci, mentre chi sta al potere può stare tranquillo, sbagliare, uccidere, e rimanere al proprio posto. Se non fosse per la promessa fatta a Stefano, avrei già abbandonato tutto. Questa è l'Italia

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