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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca San Donato / Via Lago Sant'Angelo

Dormitorio di via Lago Sant'Angelo, il bilancio dell'inverno all'insegna dell'accoglienza

L'assessore Allegrino assieme ai responsabili del dormitorio di via Lago Sant'Angelo ha tracciato un bilancio del servizio di assistenza offerto a persone indigenti e senza fissa dimora

Centoventiquattro ospiti in due mesi, con una media di 60 persone a notte, soprattutto italiani ed africani. Sono alcuni dei numeri del bilancio tracciato dall'assessore Allegrino in merito alla gestione della struttura di accoglienza e dormitorio di via Lago Sant'Angelo a Pescara, chiuso il 28 febbraio scorso in base al Piano Freddo predisposto dall'amministrazione comunale.

VIDEO| VIAGGIO NEL DORMITORIO DI VIA LAGO SANT'ANGELO

Agli ospiti è stato offerto un letto, una colazione calda e la vicinanza psicologica e sociale degli operatori che in molti casi sono riusciti anche ad aiutarli per risolvere alcune delle loro criticità. Molti degli ospiti erano persone con problemi psichici e situazioni di grande disagio, o dipendenze gravissime. A gestire il centro l'associazione On The Road che ha snocciolato i numeri dell'attività di volontariato con Massimo Ippoliti:

“La popolazione accolta quest’anno nella struttura è stata diversa da quella dello scorso anno per una forte presenza di africani - spiega Massimo Ippoltiti di On The Road - Entrando nel dettaglio, abbiamo accolto 106 uomini e 18 donne di cui 54 italiani, 44 africani provenienti per lo più dal Marocco, dalla Tunisia e dal Gambia, 18 romeni, 4 polacchi, 2 bulgari,1 ucraino e 1 sloveno. La sperimentazione dell’accoglienza delle donne, che lo scorso anno erano state ospitate in albergo, è stata positiva perché siamo riusciti a gestire la convivenza in stanze diverse.

Al di là dei numeri, ci sono state situazioni difficili a cui siamo riusciti a trovare una soluzione. Sono partiti dal dormitorio, ad esempio, tanti accompagnamenti sanitari verso il Serd, il Servizio per le Tossicodipendenze, e il Csm, il Centro salute mentale. Siamo riusciti a far tornare in Romania, garantendo un percorso sanitario e un rimpatrio assistito, a un senza dimora gravemente malato che si trovava in Italia da 18 anni e anche ad una coppia in difficoltà che era stata sfruttata a livello lavorativo; altre 32 persone sono state veicolate verso strutture secondarie in modo da prepararsi alla chiusura del dormitorio"

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