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Cronaca

Discarica a Collecorvino, il commento di un nostro lettore

Un nostro lettore interviene sulla questione della discarica che potrebbe sorgere in Provincia di Pescara, in particolare nel territorio di Collecorvino

Si torna ancora a parlare di discarica nel centro vestino.

L'amministrazione comunale di Collecorvino a seguito di un ennessimo progetto presentato dalla società DECO, indice un consiglio comunale straordinario e a seguire, il giorno dopo, un'assemblea pubblica, per tornare a parlare della discarica.

La grande farsa si consuma durante il Consiglio comunale che vota, tutti favorevoli tranne l'opposizione, la mozione che autorizza gli amministratori a sviscerare il progetto presentato dala DECO.

L'opposizione si solleva avversando tale decisione che rimette in discussione quanto già deciso, e promesso dall'attuale maggioranza durante la campagna elettorale dello scorso anno. Opportuno ricordare che tale problematica decretò la fine anticipata del mandato del sindaco Volpone. All'epoca Volpone e la sua band si fecero paladini di una lotta contro la discarica e a soli 12 mesi di distanza, oggi pare siano favorevoli all'insediamento della stessa nel territorio di Collecorvino.

L'assesore al bilancio, messo sotto pressione dalla minoranza, candidamente ammette che è un'operazione doverosa per evitare il dissesto finanziario.

Lecito porsi due domande:

Si evita ugualemnte un dissesto finanziario dovendo ricorrere all'accenzione di un mutuo di ben oltre 8 milioni di euro (comprensivo di sorta capitale ed interessi) tenedo conto che la discarica frutterà al comune solo 3.500.000 euro in 10 anni?

E' giusto penalizzare una popolazione dedita alla coltivazione di prodotti d'eccellenza nella zona immediatamente limitrofa alla discarica stessa?

é doveroso ricordare che l'area destinata a discarica è situata in una zona agricola che produce del vino di altissima qualità, ortaggi, frutta e dove è presente un allevamento bovino che ha diversi riconoscimenti europei per qualità della carne.

L'assemblea tenutasi sabato scorso ha visto l'insurrezione della popolazione che si è pronunciata con un netto "no" anche se, ed è questa la sensazine avuta da tutti, gli amministratori hanno portato solo a conoscenza dei cittadini, con un puerile stratagemma, quanto è già stato deciso dal palazzo.

Clamorosa, inoltre, la comunicazione fatta dal presidente dell'associazione "ripamare" circa il grave errore commesso dal legale del comune e che ha visto soccombre lo stesso nella causa contro De Meis e che li ha condannati a pagare, per mancato guadagno, poco piu' di 4 milioni di euro.

Il Presidente dell'associazione a circostanziato tale situazione con pareri legali ed assistito ad una strenua quanto insignificante difesa del Sindaco.

Vedremo gli sviluppi nelle prossime settimane ma è evidente che gli amministratori si trovano di fronte ad una precisa scelta:

disattendere le aspettative della popolazione e le loro promesse elettorali rimandando il dissesto ad altra data, oppure dichiare il dissesto e salvaguardare gli abitanti e le loro attività.

Forse sarebbe opportuno fare ricorso ad un senso civico e lasciar perdere alcuni interessi privati che, almeno in questa circostanza, non collimano con il bene comune, come pure potrebbe essere interessante vagliare quanto detto da "Ripamare" a meno che non vi siano interessi superiori e di altra natura.

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