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Operazione "Free Boy": arresti e sequestri ad Avezzano

Maltrattamenti, sfruttamento, estorsione sono alcuni dei reati contestati al responsabile di un centro di accoglienza per minori di Avezzano ed al figlio, agli arresti domiciliari nell'ambito di un'operazione dei Nas di Pescara

Al termine di una delicata indagine, i carabinieri del Nas di Pescara hanno dato esecuzione ad un’ordinanza del GIP del Tribunale di Avezzano, sequestrando due immobili (una struttura ricettiva e un'adiacente palazzina in costruzione) per un valore complessivo di 12 milioni di euro, e traendo agli arresti domiciliari il titolare del centro responsabile di maltrattamento ed estorsione nei confronti di minorenni.

L’attività investigativa in questione fu avviata nell'agosto dello scorso anno, quando il Nucleo abruzzese ricevette una nota del Comune di Avezzano che, riportando a sua volta una segnalazione del Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute del Comune di Roma, evidenziava condotte inadeguate da parte del personale educativo operante presso una casa famiglia di Avezzano.

Tali comportamenti erano stati denunciati dagli stessi minori ospitati dalla struttura ricettiva, per la maggior parte di provenienza extracomunitaria e giunti clandestinamente in Italia.

Le indagini, alle quali hanno partecipato oltre ai Carabinieri dei NAS di Pescara e Roma, anche i militari dell’Arma Territoriale della Capitale e di Avezzano, hanno portato alla luce i seguenti reati:  
- per poter avere il permesso di contattare i propri genitori all’estero, i ragazzi venivano costretti a lavorare “in nero” all’interno di un cantiere edile gestito dal figlio del titolare della casa famiglia;
- il menù somministrato ai minori era unico e condiviso con i pazienti di una Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani (ubicata all’interno della medesima struttura e gestita dalla stessa società), con la conseguente assunzione di uno scarso apporto nutrizionale;
- al loro arrivo in comunità ai ragazzi non veniva fornito abbigliamento intimo, né scarpe o altri effetti personali;
- la struttura ricettiva era sprovvista dell’assistenza di interpreti per poter comunicare con gli operatori della comunità educativa.
 

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