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Cronaca

Crisi, la confessione di un negoziante pescarese: "Ho pensato anche al suicidio"

Un nostro lettore, proprietario di una piccola attività commerciale a San Donato, ci ha scritto per raccontarci come la crisi lo abbia portato alla disperazione, arrivando addirittura a pensare al suicidio

Una storia di crisi, disperazione che purtroppo non rappresenta un caso isolato, ma la situazione di molti piccoli commercianti pescaresi e italiani.

Antonio (nome di fantasia), 40enne proprietario di una piccola attività commerciale nel quartiere di San Donato, ci ha raccontato come, nel giro di pochi mesi si sia ritrovato letteralmente sul lastrico.

"La crisi va avanti ormai da anni, i centri commerciali stanno distruggendo tutti i piccoli commercianti di qualsiasi settore. Sento sempre lamentele da parte dei commercianti del centro, ma la situazione qui in periferia? Nessuno ci pensa?. Da tempo ho molte difficoltà ad andare avanti, ma negli ultimi mesi ho avuto due cartelle esattoriali, aumento delle tasse per la spazzatura e per il negozio che mi hanno letteralmente distrutto. Sono andato in diverse banche per chiedere prestiti, ma ho avuto solo rifiuti o proposte a condizioni quasi da strozzinaggio."

"Sono padre di due figli, ed è davvero umiliante non poter garantire loro una vita decente. Non parlo di lusso, di telefonini di ultima generazione o di motorini fiammanti, ma di spese indispensabili. Per questo, e non me ne vergogno, in più di una circostanza ho avuto il pensiero di togliermi la vita. E' un pensiero da codardi, vigliacchi pensano molti. Ma se non si vive una situazione simile non ci si può permettere di giudicare. Ora per fortuna ho avuto un piccolo aiuto da un parente, ma senza una svolta, senza una ripresa del commercio e l'abbassamento delle tasse, non basterà per molto tempo"

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