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Cronaca Portanuova / Piazza Emilio Alessandrini

Atti vandalici al Mediamuseum: Tiboni scrive a Mascia

Il patron dei Premi Flaiano ha preso carta e penna e ha messo nero su bianco tutta una serie di richieste indirizzate al sindaco di Pescara: "Salvaguardate il decoro dell'edificio"

Edoardo Tiboni ha detto basta. Il patron dei Premi Flaiano, infatti, ha preso carta e penna e ha messo nero su bianco tutta una serie di richieste indirizzate al sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia.

Oggetto? "Le azioni vandaliche sulle mura perimetrali e sulla pavimentazione esterna del Mediamuseum oltre che nell’intera Piazza Alessandrini", che in questi ultimi giorni si sono intensificate "lasciando nello sconforto chi vede vanificato così ogni tentativo di rendere presentabile un’istituzione culturale che è tra le più vive e rappresentative a livello nazionale e internazionale del patrimonio culturale della città di Pescara".

Ieri Tiboni ha ritrovato il marmo posto ai lati della porta d’ingresso del Museo nuovamente deturpato da spray e vernici; inoltre, altri graffiti erano presenti sulle mura dell’edificio e sul muretto di contenimento posto sulla piazza. "Dovrebbe essere preoccupazione di tutte le istituzioni pubbliche salvaguardare il decoro dell’edificio che ospita il Mediamuseum, patrimonio di tutta la città, e dell’intera Piazza", ammonisce Tiboni.

E invece ogni giorno "le cose peggiorano, come risulta anche dalle proteste dei residenti e degli esercenti della zona. C’è un’escalation di fronte alla quale non sappiamo più cosa fare e temiamo sempre di trovare, la mattina, le porte dell’ingresso sfondate, con danno irreparabile per il patrimonio museale".

Tiboni chiede pertanto che siano riattivate le telecamere a circuito chiuso per la videosorveglianza dell’edificio, nonché il passaggio di pattuglie delle forze dell’ordine nelle aree interessate dagli episodi vandalici, "impedendo così questo quotidiano degrado".

Il patron invita anche a ripristinare l’arredo urbano "attraverso un intervento di bonifica e pulizia delle scritte, dei segni e dei graffiti che deturpano le mura dell’edificio. Per quanto di nostra competenza ci siamo fino ad ora sempre attivati in tutte le maniere per salvaguardare il decoro e la pulizia dei luoghi del Museo, ma ora la situazione è diventata di difficile gestione senza l’ausilio delle pubbliche istituzioni".

Al momento ancora nessuna risposta è arrivata da Palazzo di Città in merito alla lettera aperta di Tiboni.

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