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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Castellamare / Via Ronchi

Assunzioni fittizie e favoreggiamento dell’immigrazione illegale in un centro di via Ronchi, arrestate due persone

Il blitz è stato messo in atto a Pescara dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Chieti

Assunzioni fittizie, favoreggiamento all’immigrazione illegale, falso.
Queste le principali ipotesi di reato che nella serata dello scorso venerdì 7 luglio hanno fatto portato all’arresto in flagranza di reato di due uomini di 54 re 57 anni.
A eseguire gli arresti sono stati i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Chieti.

I militari sono intervenuti dopo 4 mesi di indagini e di intercettazioni coordinate dalla Procura della Repubblica di Pescara, per far luce sulle presunte attività illecite dei due arrestati che, tramite la società di servizi di via Ronchi gestita da entrambi, avrebbero messo in piedi un vero e proprio business che gli avrebbe fruttato circa 65mila euro. La società, che sarebbe stata costituita “ad hoc” nello scorso mese di febbraio proprio con lo scopo di raggirare le regole dei flussi migratori 2022, avrebbe assunto fittiziamente 53 cittadini di nazionalità bengalese e inoltrato 468 istanze, a partire dalla giornata del “Click Day” dello scorso 27 marzo, sul portale messo a disposizione dal ministero dell’Interno.

È stato proprio lo spropositato numero di richieste a insospettire i militari che hanno avviato le indagini. Il modus operandi adottato dai due era quello di ricevere danaro per l’inoltro di ogni singola istanza e successivamente raggirare gli stranieri promettendo loro anche di riuscire a ottenere dalla prefettura di Pescara un regolare nullaosta al lavoro subordinato con conseguente rilascio di regolare permesso di soggiorno e, per rendere il tutto credibile, avrebbero emesso false buste paga, facendosi pagare anche i contributi da versare agli enti previdenziali. La prefettura, già allertata dell’attività illecita e dell’indagine in corso, aveva sospeso il rilascio della documentazione tanto che i due, pressati dagli stranieri che nel frattempo avevano pagato cifre anche di 500 euro per l’inoltro delle singole istanze, erano stati costretti a falsificare i nullaosta. È stato proprio durante un incontro con quattro stranieri, tenutosi nella sede di via Ronchi, a ridosso della strada parco, che i militari hanno fatto irruzione nel mentre avveniva il pagamento in contanti di parte dei documenti falsi per una cifra di 18mila euro circa. Il denaro, i nullaosta falsi e altra documentazione utile alle indagini sono stati posti sotto sequestro, così come l’ufficio di via Ronchi. Dopo l’interrogatorio di garanzia, il Gip Giovanni De Rensis, ritenendo gravi gli indizi di colpevolezza a loro carico, ha scarcerato entrambi gli arrestati, adottando per uno dei due la misura dell’obbligo di dimora nel capoluogo pescarese.

«Si ipotizza una vera e propria associazione criminale più ampia dedita a lucrare sull’ingresso illegale di cittadini extracomunitari che sono disposti a pagare cifre esorbitanti per riuscire a ottenere i documenti di ingresso in Italia. Il contrasto al fenomeno dell’immigrazione illegale di cittadini extracomunitari nel nostro Paese è solo una delle tante attività di cui si occupa il Comando carabinieri per la tutela del lavoro che, attraverso i 101 Nuclei a livello provinciale, specializzati in materia di legislazione sociale, è costantemente impegnato nel contrastare i fenomeni di maggior allarme sociale, quali, ad esempio, il caporalato e lo sfruttamento del lavoro», dice il comandante del nucleo ispettorato del lavoro di Chieti, luogotenente C.s. Matteo Del Mastro, che ha condotto le indagini che hanno portato agli arresti in flagranza.

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