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Cronaca

I familiari dell'anziana scomparsa ringraziano chi ha contribuito a ritrovarla

La donna, 77 anni, è stata infatti ritrovata solo in tarda serata accovacciata in mezzo ai rovi sulle sponde del fiume Pescara

Un sentito ringraziamento pubblico a tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito a ritrovare l'anziana di Pescara scomparsa giovedì scorso nella zona del parco Paglia a Chieti Scalo.
È quello che fanno i loro familiari per il lieto fine di una storia che avrebbe potuto avere un epilogo diverso.

La donna, 77 anni, è stata infatti ritrovata solo in tarda serata accovacciata in mezzo ai rovi sulle sponde del fiume Pescara.

Una ventata di speranza e positività in un momento difficile, che diventa occasione anche per sensibilizzare su una malattia, la sindrome di Alzheimer, sempre più diffusa, ma di cui purtroppo si sa ancora troppo poco. 

In un messaggio inviato alla nostra redazione, il figlio della signora ringrazia, a nome della famiglia, "tutti coloro che si sono adoperati in quelle ore confuse per ritrovare mamma: le associazioni di Protezione Civile, Croce Rossa, Valtrigno, tutte le forze dell'ordine, polizia, carabinieri, unità cinofile, vigili del fuoco, anche le associazioni che hanno messo a disposizione i cani molecolari che poi sono riusciti a trovarla. Fortunatamente tutto si è risolto nel migliore dei modi e ci teniamo come famiglia pubblicamente a ringraziare tutti".

Un ringraziamento che si estende a tutte le aziende della zona (quella del Parco Paglia, ndc), "che si sono rese disponibili di farci accedere al loro sistema di videosorveglianza, che hanno consentito ai soccorritori di individuare l'area precisa in cui concentrare le ricerche". 

La signora, ora, è a casa con i suoi cari, che sin dall'inizio della malattia le prestano tutte le cure del caso. Ma, in occasione di ciò che ha accaduto, vogliono far conoscere un problema gravoso come quello di un parente affetto da Alzheimer, che riguarda moltissime famiglie. 

Proprio per aiutare queste persone, hanno contribuito a creare l'associazione Alzheimer Uniti Abruzzo "che cerca - spiegea ancora il figlio - di stare vicino alle famiglie fornendo informazioni e supporto concreto, cercando di sviluppare programmi, far crescere gli Alzheimer Caffè, realtà presenti in tutta Europa e nel nord Italia, per dare aiuto alle famiglie che spesso sono sole e non hanno supporto sanitario adeguato perché c'è carenza di centri diurni pubblici e privati".

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