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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Via al processo per l'agguato della strada parco in cui morì l'architetto Walter Albi: 93 i teste da ascoltare

Si è aperto in corte d'assise il procedimento per quanto avvenuto il primo agosto 2022 nel bar della strada parco quando Albi e l'ex calciatore Luca Cavallito furono raggiunti da diversi colpi di pistola con quest'ultimo rimasto gravemente ferito e oggi super testimone dell'accusa

Un'udienza tecnica quella con cui si aperto in corte d'assise a Chieti il processo per l'omicidio dell'architetto Walter Albi, 66 anni, e il grave ferimento dell'ex calciatore Luca Cavallito, 50 anni, che è anche il super testimone dell'accusa. I fatti risalgono al primo agosto 2022 quando all'interno del Bar del Parco i due subirono un vero e proprio agguato per cui a processo, con la presunzione d'innocenza fino ad eventuale definitiva condanna, sono finiti il 54enne Cosimo Nobile ritenuto l'esecutore materiale e il calabrese 55enne Natale Ursino. Con loro per l'accusa di favoreggiamento a processo c'è anche il pescarese Maurizio Longo.

Nel corso dell'udienza la discussione tra le parti, come riporta l'agenzia Ansa, si è concentrata su alcune questioni tecniche, in particolare, su un capo d'imputazione suppletivo, oltre a quello di omicidio volontario premeditato e tentato omicidio, di ricettazione, legato al furto e successivo utilizzo di due scooter e dell'arma usata per l'agguato.

“Una dimenticanza da parte della procura - spiega l'avvocato Giancarlo De Marco legale di Maurizio Longo - per la quale, pur non opponendoci formalmente, abbiamo comunque chiesto, secondo i nostri diritti, i termini a difesa, visto che, in particolare, per quel che riguarda la pistola, ci sarà molto da dire in dibattimento se sia effettivamente quella l'arma del delitto oppure no”.

Altro confronto quello sull'ammissione di alcuni teste: dalla procura perplessità su un'indicazione generica riguardante il teste numero 19 proposto da Cesare Placanica, avvocato di Ursino: un tale emerso da alcune intercettazioni, non ancora identificato e rintracciato. Dalle difeseinvece dubbi sulla convocazione, nella lista dei teste d'accusa, di un consulente del Ris di Roma, già sentito in sede di incidente probatorio. “Si tratta di un Ris già ascoltato dalle parti - afferma il legale di Nobile, Luigi Peluso - e dunque in conflitto con il dibattimento in corte d'assise. Sarà un lungo processo dal finale tutt'altro che scontato perché siamo assolutamente convinti dell'innocenza di Nobili”.

Dei 93 teste ammessi tutto ruota intorno al sopravvissuto all'agguato, Luca Cavallito. “Siamo ben consapevoli dell'importanza della testimonianza di Cavallito - precisa l'avvocatessa Sara D'Incecco legale di parte civile dell'ex calciatore - in quel drammatico e tragico pomeriggio di una cosa è certo e lo ribadirà davanti la Corte, la bocca dalla quale è uscita la frase 'questo è per te e per i tuoi amici infami' era quella di Mimmo Nobile”. La prossima udienza è fissata al 30 maggio.

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