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Cronaca

Aggressione omofoba a Pescara, carabinieri al lavoro per individuare i responsabili

I militari dell'Arma si stanno occupando delle indagini, su cui vige il massimo riserbo. In particolare, gli uomini in divisa stanno visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza. I giovani del branco sarebbero del posto e neanche maggiorenni

Riflettori ancora accesi sull'aggressione omofoba verificatasi nei giorni scorsi a Pescara, con un 25enne gay molisano che è stato pestato da un gruppo di 7 persone. I carabinieri del capoluogo adriatico sono al lavoro per individuare i responsabili.

Sulle indagini dei militari dell'Arma vige il massimo riserbo. In particolare, gli uomini in divisa stanno visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza. Stando alle testimonianze, i giovani del branco sarebbero del posto e neanche maggiorenni. Di sicuro, sono tutti sotto i 20 anni.  

LA VICENDA - Tutto è cominciato nella notte fra il 25 e il 26 giugno in pieno centro, per la precisione vicino alla nave di Cascella, quando il 25enne molisano (che è studente fuori sede all'università di Pescara) stava tranquillamente passeggiando con il suo compagno, un 22enne abruzzese. Prima la coppia è stata offesa, poi il 25enne è stato pestato con calci e pugni.

Il gruppo ha assalito anche alcuni passanti che erano intervenuti per cercare di fermare l'atto di violenza. Intanto il giovane, lasciato a terra con la mandibola fratturata, è stato ricoverato in ospedale e costretto a subire un intervento chirurgico.

Ha raccontato che gli aggressori hanno iniziato a insultare lui e il suo compagno dopo averli incrociati per strada. Non solo: mentre il 25enne stava cercando di ragionare con uno di loro, è stato colpito a sorpresa da un altro ragazzo che aveva un tatuaggio sul collo a forma di bocca. I responsabili, all'arrivo dei carabinieri, si sono dati alla fuga. Al pestaggio avrebbe partecipato anche una donna.

LE REAZIONI - Le associazioni Arcigay Chieti e Mazì di Pescara hanno condannato duramente questo episodio, così come Amnesty International Abruzzo Molise. Il sindaco Carlo Masci ha parlato di "un'offesa alla città di Pescara e ai pescaresi, da sempre accoglienti, aperti e tolleranti verso tutti". Masci, che ha fatto visita alla vittima per esprimere la vicinanza dell'amministrazione comunale e della città, ha ribadito che episodi del genere sono gravissimi:

"È, questo, il perverso frutto dell’ignoranza e dell’incapacità di fare proprie le regole del vivere civile, e pertanto è necessario perseguire e punire i responsabili affinché atteggiamenti del genere non debbano più verificarsi. Un atto criminale, già di per sé grave, lo è ancor di più quando investe l’orientamento sessuale, il colore della pelle e il credo religioso".

Ricordiamo, inoltre, che pochi giorni fa le stesse associazioni avevano denunciato anche un altro episodio di omofobia avvenuto in un parco della città, dove una coppia di ragazze era stata insultata dal custode della struttura per essersi scambiata un semplice abbraccio.

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