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Cronaca

25 aprile, cerimonia a Pescara per non dimenticare gli eroi della Resistenza

Presenti questa mattina, in piazza Garibaldi, le autorità cittadine e il 93enne partigiano Nicola Cappellucci. Alessandrini: "A distanza di 72 anni dalla liberazione abbiamo il dovere di trasmettere alle nuove generazioni e ai ragazzi il valore della Democrazia"

Pescara ha celebrato, come tradizione, la Ricorrenza del 25 aprile con una cerimonia che si è tenuta in Piazza Garibaldi, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose. Nel saluto ai cittadini, il prefetto Francesco Provolo ha sottolineato "l'importanza di non dimenticare il sacrificio anche di tanti abruzzesi per la libertà e la democrazia negli eccidi che hanno visto la perdita di tante vittime innocenti come a Pietransieri e Gessopalena. Oggi siamo qui per ricordare e non dimenticare che Democrazia e Libertà sono valori importantissimi".

Alla cerimonia di Piazza Garibaldi, oltre a tanti cittadini, hanno preso parte le rappresentanze di tutte le forze armate, oltre a numerosi reduci e partigiani fra cui Nicola Cappellucci, partigiano 93enne iscritto all'Anpi che nel 1945 salvò decine di prigionieri stranieri di un campo di concentramento scappati da Sulmona e che lui ospitò e nascose nella sua casa di Caramanico Terme, in un pagliaio, all'arrivo dei tedeschi.

Il sindaco di Pescara Marco Alessandrini ha poi detto che "a distanza di 72 anni dalla liberazione abbiamo il dovere di trasmettere alle nuove generazioni e ai tanti ragazzi oggi qui presenti il valore della Democrazia". Il sottosegretario alla Giunta Regionale, Mario Mazzocca, ha voluto aggiungere come "il 25 aprile rappresenta un giorno fondamentale per la Repubblica Italiana. Quel giorno del 25 aprile ci fu il culmine del risveglio della coscienza nazionale e civile italiana. Il Riscatto morale dopo il ventennio della dittatura nazifascista. Alla liberazione dell'Italia contribuirono tanti giovani e meno giovani, di tante parti del Paese: partigiani, cattolici, azionisti, socialisti e tanti soldati arrivati stranieri arrivati per liberarci dall'oppressione e dalla dittatura".  

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