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C'era una volta il Pescara

C'era una volta il Pescara

A cura di Bruno Barteloni

Sopra la panca Pescara campa... di ricordi

In serie A sono ben otto gli allenatori che hanno un passato più o meno illustre con il Pescara. C'è anche Oddo in procinto di subentrare a qualche collega esonerato. Su di lui c'è l'interessamento di Genoa e Udinese

Finita l'era Galeone, a Pescara c'è stato sempre una repulsione verso tutti gli allenatori che si sono succeduti. Tecnici affermati come Castagner, Mazzone, Maifredi e Delio Rossi non hanno avuto vita facile sulla panchina biancazzurra. Il mito intramontabile del Profeta ha sempre avuto influenza sulla piazza, capace di distruggere sul nascere ogni tentativo di spodestamento. Ne sa qualcosa anche Maurizio Sarri, attuale mister del Napoli capolista, che nella stagione 2006/2007 non andò oltre l'undicesimo posto, anche se nel suo caso le critiche non furono particolarmente feroci. Complice quell'empatia che si manifestò con il suo modo di porsi nei confronti di pubblico e stampa. Niente giacca e cravatta come quando lavorava in banca, ma maglietta nera, tuta da allenamento ed un linguaggio diretto, a volte anche troppo esplicito accentuato da quella cadenza da toscanaccio bischero che ricorda Max Allegri, oggi suo acerrimo avversario per la lotta allo scudetto.

Lo juventino, pupillo del Gale, ha comunque già dimostrato di essere un vincente ed il suo ex compagno di squadra Gian Piero Gasperini, alla guida dell'Atalanta, è riuscito domenica scorsa a frenare momentaneamente la marcia inarrestabile verso il suo quarto titolo nazionale consecutivo a livello personale. Già da calciatore il tecnico degli orobici dava l'impressione di essere un predestinato. Lo stesso Galeone ha più volte confessato che il gioco a zona di quel magico Pescara di 30 anni fa si sviluppò in occasione della prima amichevole stagionale a Teramo, quando il capitano svelò i segreti tattici appresi da Enrico Catuzzi, tanto da convincerlo ad attuarli con convinzione e proporre con quell'organico rappezzato l'inimitabile calcio-champagne.

Da allora, Pescara rifiutò a priori i cosiddetti "catenacciari" e con Eusebio Di Francesco si ritornò a respirare aria di vittoria e di bel gioco. Il tecnico nostrano, protagonista della promozione in serie B nel 2010, è arrivato alla Roma grazie alla sua consacrazione con il Sassuolo, oggi allenato da Cristian Bucchi che proprio a Pescara decise di terminare la carriera da calciatore per diventare dapprima allenatore nel settore giovanile, per poi passare in prima squadra in coppia con Bruno Nobili nella sciagurata annata della serie A. Un solo punto in 11 partite, facendo peggio di Stroppa e Bergodi. Ma c'è chi può strappare quel record negativo. Marco Baroni, con il suo Benevento, è ancora fermo al palo. In riva all'adriatico non ha lasciato il segno ed il suo esonero alla vigilia dell'ultima partita di campionato rappresentò la svolta che permise a Massimo Oddo di gettare le basi per la conquista della massima serie.

Tutti sappiamo come andò a finire in seguito, anche se il grande palcoscenico è pronto a riservargli l'immediato riscatto. Si parla di Genoa e Udinese intenzionate al cambio di panchina e la soluzione Oddo pare essere la più accreditata. Ce la farà invece Davide Nicola, sfortunato difensore del Pescara targato De Canio, a ripetere il miracolo a Crotone? E Marco Giampaolo, fratello del mitico Federico e già allenatore in seconda con Rossi, Galeone e Burgnich, riuscirà nell'impresa di portare la Sampdoria in Europa League ? Tante domande collegate fra loro da un unico grande quesito: e se Zeman riuscisse invece con un altro colpo di spugna a cancellare il passato e riscrivere la storia ?

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