rotate-mobile
C'era una volta il Pescara

C'era una volta il Pescara

A cura di Bruno Barteloni

Dario Falcone "Zazzà", il "motore" del tifo biancazzurro

E' stato per tanti anni l'artefice di numerose trasferte organizzate. Personaggio vulcanico e passionale, grande trascinatore e tifoso verace. Prima della sua scomparsa rilasciò un'intervista inedita che pubblichiamo in esclusiva

Quando lo incontrai per la prima volta nel suo circolo sportivo di Portanuova, rimasi profondamente affascinato dai suoi racconti. Ideatore di numerose iniziative contro la violenza negli stadi, fautore di solidi gemellaggi e protagonista di tante iniziative legate alla tifoseria organizzata, Dario Falcone è considerato un figlio d'arte, dal momento che ha ereditato la passione per il Pescara da suo padre Remo, stroncato da infarto mentre assisteva all'incontro internazionale di calcio Italia-Egitto, prima partita ufficiale che inaugurò lo stadio Adriatico.

Sin da piccolo Dario veniva soprannominato Zazzà e il suo animo acceso si evidenziò in occasione di un Pescara-Siracusa (3-3) del campionato di serie C stagione '63/'64. La direzione di gara piuttosto infelice del sig. Andreoli di Padova mandò su tutte le furie il nostro sanguigno giovane tifoso, che decise da quel momento di dedicarsi anima e corpo alla causa biancazzurra, trascurando a volte lavoro e famiglia. Non tutti sanno che Zazzà è stato anche un simpatizzante della Juventus e il 30 maggio del '73 pianse di gioia ma anche di disperazione, come lui stesso raccontò in una vecchia intervista.

"Ero a Belgrado per assistere alla finale della Coppa dei Campioni contro l'Ajax, persa dai bianconeri, quando arrivò la notizia che ero diventato papà del mio primogenito Stefano. Piangevo per la felicità, ma anche per la bruciante sconfitta". Poi arrivarono gli anni d'oro della rinascita del calcio pescarese alla fine degli anni '70, quando i gol di Serato e Capogna strappavano le coronarie ai tanti appassionati come lui. Nacquero in quel periodo i primi club organizzati e Zazzà diede il suo contributo alla nascita del "Sayonara", sito in via Pepe presso l'omonimo hotel.

Poi si formarono le "Brigate Biancazzurre", primo club ultrà regolarmente costituito con atto notarile e sede in piazza Unione. Qualche anno più tardi Zazzà ottenne il coronamento di tutti i suoi sforzi formando, grazie all'interessamento di Ermanno Ricci, l'Unione Italiana Pescara Club, in rivalità con il Centro di Coordinamento accusato all'epoca di essere troppo manipolato dall'esterno. In occasione degli spareggi di Bologna vennero organizzati tre treni speciali e 122 pullman per un totale di 20.800 tifosi al seguito. Dal canto suo, vanta l'organizzazione di 22 treni speciali, suddivisi in "rapide" e "valanghe" biancazzurre, e un'infinità di carovane di pullman in giro per l'Italia.

Con il suo gruppo organizzò anche una riunione di pugilato fra Mattioli e Duran nel maggio del 1978 allo stadio Adriatico e diramata in mondovisione. E' stato altresì ideatore del Premio Sport  Italia e della serata biancazzurra ed ha avuto la carica di Presidente dei club "Caldora", "Tutto lo stadio" e "Brigate  Biancazzurre". Se il pubblico di Pescara viene ancora oggi considerato tra i più civili e appassionati, il merito è anche suo.

Dario Falcone "Zazzà", il "motore" del tifo biancazzurro

IlPescara è in caricamento