Meduse: cosa fare in caso di puntura
In caso di contatto con meduse ci sono alcuni rimedi pratici e utili da mettere subito in atto, ma anche alcune cose da non fare, come usare l’ammoniaca o il succo di limone
Non succede spesso a Pescara, ma in caso di punture di medusa bisogna farsi trovare preparati. Mai farsi prendere dal panico. Bisogna essere lucidi e fermi, senza farsi sopraffare da ciò che è successo, nonostnte fastidio, bruciore e dolore.
Ci sono facili e pratici rimedi per lenire le punture di medusa. A questi fanno seguito anche una serie di operazione da non fare assolutamente, per evitare di peggiorare la situazione.
Prima di vedere cosa fare e cosa no, vi ricordiamo che le meduse sono creature composte al 98% di acqua, non sono letali in sé ma le loro ventose collocate lungo i tentacoli, ossia le ecnidocisti, contengono una sostanza formata da tre proteine che scatenano la reazione urticante una volta a contatto con la pelle umana.
Ecco perché la puntura, che in realtà è un “tocco”, prova eritema, dolore, gonfiore prurito. Le meduse presenti nei nostri mari non sono letali, anche se ognuno è suscettibile in modo diverso. Lo sono, invece, i celenterati presenti lungo le coste australiane e nei mari tropicali, il cui contatto può portare anche alla morte.
Cosa fare in caso di puntura di medusa?
- Sciacquare la zona con acqua di mare. Aiuta a diluire le tossine rilasciate dai tentacoli non ancora penetrate nella pelle. L’acqua dolce, di contro, favorisce la rottura delle cnidocisti residue rimaste sulla pelle ed aumenta il senso di dolore;
- pulire la pelle da filamenti residui. Se le ventose continuano ad aderire alla pelle, rilasciano tossine e irritano la zona. I filamenti vanno rimossi con una spatola di plastica, o qualcosa di simile, che serve a raschiare con estrema delicatezza la pelle, per eliminare i residui di medusa;
- applicare un prodotto a base di cloruro di alluminio. Permette di lenire il prurito e bloccare la diffusione delle tossine rilasciate;
- chiamare i soccorsi. In caso di reazioni gravi recarsi nella struttura medica più vicina.
Cosa evitare?
- No ai rimedi della nonna: quindi bagnare la zona con urina, ammoniaca, limone, aceto e alcol, perché si rischia di peggiore l’irritazione;
- non strofinare e grattare la parte infiammata: si potrebbe correre il rischio di aumentare il rilascio delle tossine da parte delle cnidocisti residue rimaste attaccate alla superficie cutanea.