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Alloggi popolari in via Rigopiano, 15 famiglie tengono in ostaggio l'intero rione [FOTO]

A richiedere il sopralluogo della commissione, alla quale ha partecipato anche Giuseppe Carminelli, responsabile del Sunia e da sempre impegnato sul fronte, e due responsabili dell’Ater, proprietaria dei fabbricati, sono stati i consiglieri comunali del M5S

Sopralluogo questa mattina, lunedì 7 ottobre, della commissione Sicurezza del Comune di Pescara nella zona degli alloggi popolari di via Rigopiano.
A richiedere il sopralluogo della commissione, alla quale ha partecipato anche Giuseppe Carminelli, responsabile del Sunia e da sempre impegnato sul fronte, e due responsabili dell’Ater, proprietaria dei fabbricati, sono stati i consiglieri comunali del M5S.

Questo quanto dichiara Armando Foschi, presidente della commissione Sicurezza, al termine del sopralluogo:

«Quindici famiglie abusive che tengono in ostaggio un intero quartiere, con una piazza pubblica ridotta ad area privata con sedie, tavolini e gli attrezzi per cucinare gli arrosticini all’aperto, donne insultate e aggredite, incuranti delle telecamere che pure il Comune ha già posizionato. Sfratti rinviati accampando scuse banali, come presunti "problemi di salute" degli occupanti senza titolo che poi passano la giornata in finestra a godersi il fresco. C’è una situazione incandescente nel borgo delle case popolari di via Rigopiano, un clima che rischia di degenerare e al quale occorre mettere subito rimedio».

Della situazione sono stati già avvisati Ambiente Spa e l’Ufficio Verde del Comune per l’immediata pulizia dell’area, «che oggi sembra una latrina», con la rimozione di oggetti ingombranti abbandonati. Invece entro un mese l’Ater farà partire un blocco di lavori per 380mila euro di investimento. «Ma nel frattempo», aggiunge Foschi, «vogliamo il censimento aggiornato di chi abita nelle 4 palazzine, chi paga regolarmente l’affitto, chi è abusivo e chi è moroso. Un dato che trasferiremo all’assessore alla Politica della Casa per la programmazione degli sfratti da eseguire a strettissimo giro».

Questo quanto racconta Foschi rispetto a quanto successo nel sopralluogo odierno:

«La situazione in via Rigopiano è pesante, grave e richiede interventi tempestivi. Quando i cittadini regolari e onesti che abitano nelle 4 palazzine ci hanno visti arrivare, si sono precipitati in strada per urlare il proprio malessere, il disagio, la paura che si respira anche nel risalire le scale di casa per colpa di 15 abusivi e relative famiglie che tengono tutti in ostaggio. E mentre la Commissione eseguiva il proprio sopralluogo, proprio alcuni di quegli abusivi ci urlavano contro da balconi e finestre improperi e insulti di ogni genere, per rendere l’idea di ciò che accade lì quotidianamente. Ed è assurdo perché 15 famiglie, che occupano pure senza titolo gli appartamenti popolari, non possono imporre la propria legge con la forza, trasformando una piazza pubblica in "terrazza privata" dove per tutta l’estate, come hanno raccontato i cittadini, hanno cucinato all’aperto arrosticini, hanno bisbocciato e bivaccato, incuranti delle relative problematiche igienico-sanitarie. Fallimentari tutti gli sfratti tentati sino a oggi: quando l’Ufficiale giudiziario arriva sul posto, come accaduto qualche giorno fa, trova uno che zoppica, o finge di farlo, uno che si presenta con la febbre e automaticamente lo sgombero viene rinviato a data da destinarsi, e l’abusivo continua a fare i propri comodi a discapito di chi invece paga l’affitto e ha il diritto di vivere in tranquillità come legittimo assegnatario. Ma la situazione di via Rigopiano è anche più complessa: tra le 4 palazzine Ater si contano 80 appartamenti in tutto, di cui 15 occupati da abusivi senza titolo; 11 alloggi sono stati murati dopo i relativi sgomberi, e non si spiega perché non siano stati riassegnati a persone in lista d’attesa, visto che le condizioni interne dimostrano la piena vivibilità degli alloggi». 

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