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Lunedì, 29 Aprile 2024
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In Abruzzo treni vecchi, ma più corse e utenti: la fotografia di Pendolaria, il report Legambiente

Netta la differenza tra nord e sud con la nostra regione che è tra quella con i convogli più datati. Critica anche la situazione dell'elettrificazione: parte della rete non lo è ancora

L'Abruzzo è tra le regioni con i treni più vecchi d'Italia: l'età media dei convogli è di 18,1, anni, in calo rispetto ai 19,5 del 2021, ma ancora molto lontana dai 14,6 anni del nord. Di contro aumentano le corse passate dalle 197 del 2022 alle 211 del 2023. Male anche sull'elettrificazione con parte della rete ferroviaria che ancora non lo è. Il dato emerge dal nuovo report di Pendolaria pubblicato da Legambiente e riportato dall'agenzia Adnkronos.

A livello generale, sottolinea l'associazione, in Italia i servizi ferroviari regionali e il trasporto pubblico sono un tema del tutto secondario, insieme al Mezzogiorno e ai finanziamenti ad oggi insufficienti. Se il numero dei viaggiatori torna a salire, anche in Abruzzo, nell'ultima legge di bilancio approvata a dicembre, denuncia Legambiente, per la prima volta dal 2017 non sono stati neanche previsti fondi per il trasporto rapido legato a metro, tramvie, e filovie, così come per la ciclabilità e la mobilità dolce.

Nella nostra regione sono 553 i chilometri di linee a binario unico, l’81,8 per cento del totale di 676 chilometri, mentre non sono elettrificati 206 chilometri, pari al 30,5 per cento del totale. Altra nota dolente, riguarda le linee ferrovie chiuse e sospese ormai da anni: segnalate la linea Sulmona-Carpinone, utilizzata solo per la circolazione dei treni turistici, e la linea Marina di San Vito-Castel di Sangro, che risulta ancora armata, ma in carente stato di manutenzione.

“Bisogna accelerare il passo – dichiara Silvia Tauro presidente di Legambiente Abruzzo -. Gli investimenti per il nostro Paese e la nostra Regione, devono partire dalle infrastrutture prioritarie: nuove linee ferroviarie a doppio binario ed elettrificate, treni moderni e veloci, interconnessioni tra i vari mezzi di trasporto e con la mobilità dolce, garantendo accessibilità e uno spostamento dignitoso, civile, con opere in accordo con gli interessi del territorio”. Nel 2023 il pnrr “che prevedeva ampi interventi sulle ferrovi e– conclude - è stato rimodulato e i 620 milioni per velocizzare il corridoio Roma-Pescara sono stati bloccati dalle lungaggini dell’iter amministrativo”.

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