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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Riviera Sud / Viale Primo Vere

Ennesima denuncia delle associazioni: "Partono i lavori su viale Primo Vere ed è subito ecatombe di lecci" [FOTO]

Italia Nostra, Archeoclub e l'associazione "Ville e palazzi dannunziani" per quanto si sta facendo con il progetto di riqualificazione del lungomare e chiedono di smetterla con il taglio degli alberi adulti fondamentali per l'ecosistema e se ci sono tutti i permessi allora "è ancora più grave" non solo perché siamo in un quartiere storico, ma anche perché sarebbe l'ennesima prova di "approssimazione"

Partiti i lavori sul lungomare di Pescara sud e su viale Primo Vere "per prima cosa cade una intera schiera di Lecci: lascerà posto alle piantine con le quali l’amministrazione comunale li rimpiazzerà e che vedremo adulte, quelle che riusciranno a sopravvivere, tra decine di anni". La denuncia arriva dalle sezioni locali di Italia Nostra e dell'Archeoclub e dall'associazione "Ville e palazzi dannunziani". Scoppia dunque l'ennesima polemica sulla gestione del verde in città con le associazioni che denunciano "ancora una volta un'ecatombe di alberi, proprio nel giorno del nostro San Cetteo" e che arriva dopo, incalzano, viale Vittorio Pepe, viale Vittorio Emanuele II, via Castellammare e i giardini degli edifici pubblici come l'Arta. "Anche i lavori sulle aiole destano preoccupazioni", aggiungono.

"Non sappiamo se ci sono tutti i permessi dovuti dato che siamo nel quartiere Pineta sottoposto anche a vincolo della soprintendenza Abap - scrivono nella nota congiunta -, ma vogliamo ribadire che se ci fossero sarebbe ancora più grave perché ciò testimonierebbe  della  approssimazione con la quale si autorizzano i tagli che impoveriscono il nostro patrimonio arboreo".

Le associazioni denunciano il taglio dei lecci su viale Primo Vere: le foto

"Dobbiamo smettere di propagandare 'l’abbellimento', del tutto opinabile, se stiamo alle recenti realizzazioni, che i cittadini possono valutare solo dai disegnini esposti  alla vigilia dei lavori. Ogni progetto - scrivono ancora le associazioni - deve partire dal censimento del verde e proporsi di conservarlo ed incrementarlo. Gli alberi adulti forniscono eco-servizi  che vanno estesi, non ridotti sconsideratamente".

Per Italia Nostra, Archeoclub e l'associazione "Ville e palazzi dannunziani", all'origine di tutto "c’è una grave omissione dell’amministrazione comunale: Pescara, città con più di 15mila abitanti, deve dotarsi di un 'Piano del verde', un vero e proprio quadro d’insieme che si coordina con i piani urbanistici e li condiziona. Se ci  fosse questi scempi non  potrebbero avvenire ma ci sarebbero studi, cure e misure compensative. In secondo luogo, non viene istituito l'Osservatorio del verde previsto  dallo stesso regolamento comunale per raccogliere prima i suggerimenti di esperti e associazioni e non dopo le proteste sacrosante dei cittadini. Ricordiamo le buone pratiche europee, secondo cui ad esempio - chiosano -, si avvisa dei tagli previsti con due mesi di anticipo per raccogliere osservazioni e proposte alternative".

"A Pescara si progetta come su un foglio bianco, come se non ci fosse un rilevante patrimonio storico e vegetale da conservare. Vogliamo esaminare i progetti prima che vadano in esecuzione; vogliamo che siano modificati quando prevedono la falcidie della vegetazione esistente.
L’amministrazione comunale - concludono - deve smettere di fare orecchie da mercante e qualificare come 'sabotatori' i cittadini che  avanzano proposte e proteste ma fare tesoro della partecipazione civica attiva".
 

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