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Chiude Tvq, la prima televisione d'Abruzzo

L'annuncio, reso ufficiale da Gianni Lussoso, ha colto di sorpresa tutto il mondo dell'informazione locale. La storia dell'emittente che ha segnato un'epoca ci viene raccontata da Ermanno Ricci

Un post pieno di mestizia pubblicato sui social che annuncia l'imminente interruzione dei programmi di Tvq. A dare la sorprendente notizia è Gianni Lussoso, volto storico dell'emittente pescarese, che parla di licenziamento degli ultimi quattro dipendenti e dello spegnimento dei canali a fine mese. Una colonna portante dell'etere che chiude i battenti dopo quasi 50 anni di trasmissioni.

L'allora TeleAdriatica Tva Cavo, fondata nel 1973 da quattro pionieri (l'avvocato Gualtiero Minucci, il commercialista Donato Tatonetti, l'imprenditrice Loredana Bugada e il regista Guido Fusilli), nacque per volontà di Ermanno Ricci, all'epoca rampante giornalista e professore di educazione fisica, intenzionato a prendersi una rivincita dopo l'amarezza di una mancata assunzione in Rai:

"Posso affermare con assoluta certezza che quella fu la prima realtà televisiva d'Abruzzo, se non addirittura d'Italia dal momento che quasi in contemporanea venne fondata Telebiella e poco dopo Telediffusione Italiana. Trasmettevamo via cavo dal primo piano del palazzo dove sorgeva l'hotel Singleton, in corso Vittorio Emanuele 10, a Pescara. Il nostro segnale raggiungeva i tetti delle case di via Venezia, via Firenze e qualche altro condominio del centro cittadino".

I ricordi di Ermanno Ricci riportano agli anni delle prime telecronache del Pescara, raccontate talvolta anche dalla mitica voce di Nicolò Carosio e riproposte dal negozio di elettrodomestici della famiglia Borrelli, oltre al primo programma di approfondimento "La voce dei muri" e il primo tg satirico "Te le dico io".

La diffusione del palinsesto, fatta con mezzi di fortuna e non all'avanguardia, scatenò una lunga battaglia legale, con il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni che considerava quel modello di trasmissione vera e propria pirateria:

"Nel giugno del 1975 - prosegue Ricci - la Corte Costituzionale legalizzò finalmente la nostra testata, che si adeguò alla nuova tecnologia via etere. Ma ormai, dopo questo estenuante contenzioso che portò a diversi sequestri di attrezzature, il gruppo dei fondatori fu costretto a cedere a Gianni Del Piano, titolare di Gbr Roma, che occupò poi la frequenza uhf 42 e il canale 58".

TeleAdriatica divenne Tva-Q e il perno della direzione passò nelle mani di Elia Iezzi, abile ad intuire le potenzialità di una tv locale come veicolo per l'intrattenimento. La nuova proprietà investì molto sulla produzione di spettacoli di varietà in studio come "Poker d'Assi", "O la va o la spacca", "Roba da matti", con un giovanissimo Vincenzo Olivieri, "Lotta di classe", con la partecipazione degli alunni delle scuole medie, e soprattutto "Caccia al rumore", il gioco telefonico che andava in onda all'ora di pranzo condotto dallo stesso Iezzi.

Chiude Tvq, la prima televisione d'Abruzzo

Nella seconda metà degli anni '80, la tv prese l'attuale nome Tvq proponendo in palinsesto i cartoni animati "Candy Candy" e "Jeeg robot d'acciaio", oltre al telefilm in serie "La casa nella prateria" e le prime telenovelas brasiliane. Della redazione di Tvq hanno fatto parte giornalisti affermati quali Enrico Rocchi e Daniele Barone, ma anche Gianfranco Valli, 'Nduccio, Gianna Salemmi e Christian Iansante con Roberto Pedicini, considerati oggi i migliori doppiatori italiani.

Successivamente il canale 58 venne dato in concessione alla Video Sole di Silvio Berlusconi e da lì a poco ci fu un nuovo passaggio di consegne, con la famiglia Monti che in principio rilevò il 49% delle quote, per poi rilevare l'intero pacchetto. L'acronimo di Tvq sta per TeleVisione di Qualità, che si riallaccia anche alla Qaro srl, la prima società che si accollò le spese di avviamento.

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