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Dalla sicurezza in strada ai problemi strutturali e non solo: esplode la rabbia delle mamme degli alunni di Villa Fabio [FOTO]

Una giornata di "sciopero" contro una soluzione temporanea che invece va avanti da quattro anni a causa dello stallo del cantiere della Michetti e il destino incerto della Don Bosco: "Non abbiamo fatto entrare i bambini a scuola e siamo pronte ad andare sotto il Comune". La dirigente Morgione: "Capisco i genitori, ma con loro e l'amministrazione confronto costante per arrivare alla soluzione"

Misura colma per le mamme degli alunni della scuola San Giovanni Bosco e della scuola media Michetti che da quattro anni stazionano nella struttura Villa Fabio dove i figli sarebbero dovuti andare a scuola solo per un anno.

Le troppe carenze, soprattutto in termini strutturali e di sicurezza, si sono trasformate ora in rabbia. Una rabbia che hanno scelto di mostrare pubblicamente attuando una sorta di sciopero che le ha spinte, mercoledì 28 febbraio, a non fare entrare i figli a scuola.

Problemi di sicurezza e strutturali, la rabbia delle mamme degli alunni della scola Villa Fabio

Dai problemi strutturali a quelli della sicurezza: due gli addetti all'attraversamento dei bambini investiti

Mamme e i bambini, da quelli dell'infanzia a quelli delle medie, muniti di fischietti, striscioni e cartelli hanno esternato tutto il loro disagio. Dall'unica e troppo piccola mensa utilizzata solo dai piccoli della scuola dell'infanzia con gli altri alunni costretti a mangiare in classe dopo ore di lezione, ai bagni comuni per elementari e medie (uno per i bambini e uno per le bambine), alle aule troppo piccole e fino alla sostanziale assenza di una palestra sono tanti i problemi denunciati dai genitori. Non ultimo quello della sicurezza fori dalla scuola lungo la trafficatissima via del Circuito dove in troppi procedono ad andatura sostenuta tanto che due delle persone addette proprio all'attraversamento dei bambini sono state già investite, come confermano loro e la dirigenza.

Se nulla hanno da dire sulle maestre, un altro problema sembra essere quello relativo ai tanti piccoli stranieri che frequentano la scuola dell'infanzia. Piccoli che hanno genitori che non parlano italiano e che di conseguenza senza mediatori linguistici vivono non poche difficoltà. Mediatori linguistici che in realtà, fa sapere sempre la dirigenza, sono stati richiesti. Altro tema sollevato dalle mamme quello presunti atteggiamenti aggressivi da parte di alcuni ragazzi difficili che frequenterebbero l'istituto, notizia anche questa di cui l'istituto è a conoscenza, e che si sarebbero verificati comunque all'esterno dell'istituto, ma che preoccupano comunque i genitori.

A parlarne a IlPescara sono una delle mamme, Giulia Vallerossa e la dirigente scolastica Daniela Morgione che alla luce delle tematiche sollevate abbiamo interpellato. Una cosa è certa: sul fatto che i problemi ci siano sono tutti d'accordo. Se le famiglie hanno bisogno di certezze, risposte e sostegno, da parte sua la dirigente rimarca come quest'ultimo non sia mai mancato così come il confronto con il Comune tanto che, riferisce, l'ultimo incontro con il sindaco Carlo Masci lo ha avuto il primo febbraio. Incontro nel corso sarebbe arrivata la rassicurazione: presto il nuovo appalto per l'affidamento dei lavori dopo lo stop determinato per i problemi avuti con la prima ditta aggiudicataria, con la fine dei lavori e dunque il rientro nella scuola Michetti entro fine anno. 

Le mamme: "Basta Villa Fabio o l'anno prossimo non iscriveremo i bambini e questo ci dispiacerebbe"

Le cose rischiano ora di peggiorare perché le mamme sono chiare come spiega Vallerossa: “o si va va via Villa Fabio o l'anno prossimo non li iscriviamo”. “Nasciamo San Giovanni Bosco ed è lì che abbiamo fatto l'iscrizione ai nostri figli. Ci hanno spostati perché dovevano risolvere problemi antisismici, ma da quel momento non siamo più rientrati nella scuola del quartiere”. Difficile si possa tornare proprio in quella scuola perché il suo destino è ancora tutto d ascrivere, ma la soluzione potrebbe essere proprio quella della Michetti dove buona parte dei lavori sono stati fatti e dove tutto, come noto, è fermo in attesa del nuovo appalto.

Una voce la sua che è la voce di tutte le mamme che hanno organizzato la giornata di sciopero e cioè Alessia Lattocco, Natasha Giannandrea, Mariagrazia Mammarella, Mariacrisina Franceschini, Markeliana Dinaku, Paola Rossoni,Valentina Fossati, Paola Di Paoloemilio,Xhilda Fisheku, Xhuljana Metani. Voci cui si sono aggiunte quelle delle mamme delle comunità nigeriana, pakistana, senegalese, albanese e dell'America latina. P

Dal problema dei bagni, a quello della mensa, passando per quella palestra “relegata a una stanzetta dove 18-20 bambini non possono fare ginnastica”, la struttura “è fatiscente – rimarca Vallerossa -. Tra l'altro i bagni si rompono di continuo e all'ingresso c'è una grossa perdita d'acqua segnalata più volte, ma su cui nessuno è intervenuto”.

Quindi la sicurezza. Non solo il grosso albero “pericolante che si trova all'ingresso” che solo di recente sarebbe stato portato, ma anche il fatto che di notte qualcuno si è introdotto nella scuola con tanto di sparizione del telefono fisso che, secondo quanto riferito da Morgione, è stato già ricomprato con anche l'installazione di un sistema d'allarme.

Sul tema sicurezza però quello che preoccupa di più è quella dell'attraversamento pedonale che, lo dimostrerebbero i fatti, sarebbe pericolosissimo. “Le macchine corrono. Abbiamo chiesto per anni l'intervento dei vigili. Qualche settimana fa è stata investita una signora mandata dal Comune per aiutarci nell'attraversamento e ha avuto una prognosi di una settimana. È successo sotto gli occhi di tutti. È dovuto accadere questo perché finalmente ci fossero i vigili a regolamentare il traffico”. Vigili che però avrebbero anche elevato contravvenzioni alle auto delle mamme che chiedono alla dirigente scolastica di consentire di accedere al cortile con le auto anche la mattina, cosa che avverrebbe solo all'uscita.

“Se siamo rimaste in questa scuola è perché le maestre sono davvero valide. Abbiamo fatto il sacrificio per i nostri figli per dare continuità alla didattica”, aggiunge la mamma che però rimarca: “se si va avanti così ce ne andiamo e sarebbe un peccato perché questi bambini si conoscono dall'asilo”. Bambini cresciuti insieme e di diverse nazionalità. Dai piccoli arrivati dall'Albania a quelli nigeriani sono davvero tanti e “l'80 per cento di loro è perfettamente integrato, ma all'asilo – aggiunge – hanno un problema con la lingua perché il supporto non c'è e ci sono tanti piccoli le cui mamme non parlano italiano e per loro è tutto più difficile”.

Queste le problematiche più rilevanti sollevate dalle mamme si dicono quindi pronte a protestare sotto il Comune se non si tornerà nella scuola di San Giovanni Bosco o comunque in quella media Michetti che sarebbe comunque un riferimento per il quartiere.

La dirigente scolastica: "Confronto costante con genitori e Comune. I problemi li conosciamo auspichiamo un'accelerazione nei lavori della Michetti"

Non si tira indietro la dirigente scolastica, anzi si dice perfettamente consapevole che sì, quei problemi o comunque la gran parte ci sono. C'è il problema della sicurezza stradale, ci sono i problemi strutturali e ci sono delle difficoltà per l'assenza dei mediatori linguistici che, ribadisce, sono stati chiesti.

Costante però, tiene a precisare, sarebbe anche il confronto con genitori e Comune perché quella situazione che, dice anche lei, doveva essere provvisoria, si risolva in tempi brevi. E se c'è un appello che fa è proprio all'amministrazione perché si cerchi di accelerare i tempi viste le difficoltà determinate, almeno per la Michetti, da quell'appalto andato male. Dall'incontro del primo febbraio avuto con il sindaco sarebbe quindi emerso che entro fine anno i lavori saranno completati e il suo auspicio è che si possa dar seguito al suo progetto e cioè quello di trasferire lì tutte le classi dato che i piani sono tre: un per l'infanzia, uno per le elementari e uno per le medie.

“I problemi li conosciamo tutti da quando nel 2019”, spiega ricordando che la scuola media Michetti inagibile lo è stata dichiarata nel 2020. “Il sindaco mi ha assicurato che stanno rifacendo il bando e che entro fine anno dovremmo riuscire ad avere la scuola”. “Questa doveva essere una scuola provvisoria perché destinata al Centro Alzheimer”, che resta dunque in attesa.

Che qualcuno di notte sia entrato lo conferma spiegando però che il telefono scomparso è stato sostituito da settimane con anche, come già accennato, l'installazione di un sistema di allarme e che le Lim (Lavagne interattivi multimediali) che le mamme dicono non funzionare, in realtà sarebbero operative.

Certo è che sul fronte sicurezza i problemi ci sono e che i due investimenti ci sono stati. A occuparsene la mattina ora sono i vigili con almeno questa risposta arrivata. “Capisco i motivi che hanno portato le mamme a indire questo sciopero, ma loro sanno che la scuola ha una comunicazione aperta con loro e si interfaccia con il Comune. Purtroppo ci sono delle lungaggini che non dipendono da noi, ma dagli appalti.

Ragazzi difficili ce ne sono, “ma come in tutte le scuole e abbiamo assistenti sociali e alla comunicazione. So di alcuni episodi spiacevoli avvenuti, ma sempre fuori dalla scuola. Noi con i ragazzi cerchiamo sempre di parlare”, aggiunge.

“In questi quattro, cinque anni – aggiunge Morgione – abbiamo perso tante iscrizioni perché ci siamo spostati dal nostro bacino di utenza”, sebbene altre nella zona ne siano arrivate, ma il calo c'è stato. Sul fronte dell'integrazione, come detto, conferma che per i più piccoli i mediatori chiesti servirebbero, ribadendo anche lei che comunque i progetti sono tanti e che questa è un scuola dove l'integrazione, vista la gran presenza di bambini stranieri, c'è.

Restano i tanti problemi e le troppe volte in cui, lamentano infine le mamme, ci si è sentiti dire che la soluzione era temporanea. Ora, per loro, di tempo non ce n'è più e chiedono certezze o seppur a malincuore, tengono a ribadire, iscriveranno i figli da un'altra parte. 

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