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Lunedì, 29 Aprile 2024
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L'agenzia di viaggi Carinci lascia l'area di risulta: l'accordo con il Comune per vent'anni di affitto non pagato

Una delibera di giunta del 9 novembre ricostruisce la vicenda iniziata nel 2021 quando l'ente è entrato in possesso del bene. Vicenda finita in un'intimazione di sfratto portata in tribunale, con l'agenzia che ha avanzato una proposta di accordo per versare il dovuto, ma solo dal 2018 con l'impegno di lasciare lo stabile entro il 15 gennaio 2024

Senza contratto dal 2001 e con un affitto arretrato pari a 126mila euro. Questa la situazione che avrebbe spinto il Comune di Pescara a portare in giudizio, con un'ingiunzione di sfratto, l'agenzia Carinci, l'attività storica datata 1946 che insiste sull'area di risulta e per la precisione lateralmente all'ex vecchia stazione ferroviaria. Stando a quanto emergono dalla relazione e la delibera pubblicate sull'albo pretorio, sul fronte economico la vicenda si risolverà con un accordo, ma alla condizione che l'agenzia lasci l'immobile entro il 15 gennaio 2024. Immobile di proprietà del Comune dal 2021, come sentenziato dalla corte d'appello dell'Aquila. La delibera cui si fa riferimento è la 853 del 9 novembre.

L'iter che ha portato all'intimazione di sfratto e la vicenda in tribunale

A fare chiarezza sull'intera vicenda è la relazione allegata alla delibera. L'agenzia sarebbe sì stata proprietaria dell'immobile, ma questo dall'11 novembre 1974 al 25 giugno del 2021 quando, appunto, sarebbe subentrato il Comune sottoscrivendo il contratto di compravendita con Ferrovie dello Stato. Ferrovie con cui dal 1974, con una convenzione prorogata ma poi non rinnovata, l'accordo lo aveva in precedenza proprio l'agenzia di viaggi Carinci.

Da quel momento in poi, si legge, le parti coinvolte non sarebbero mai riuscite a risolvere la vicenda in modo bonario dato che, si afferma, mentre l'ente chiedeva “di concordare i termini della nuova convenzione, la controparte rappresentava, da una parte, di essere proprietaria esclusiva dell’immobile, e, dall’altra, che il terreno era stato acquisito dalla stessa per usucapione ultraventennale”. Dal 2002 al 2017 sono quindi iniziati solleciti di pagamento da parte dell'ente per vedersi corrispondere i canoni arretrati. Il 16 settembre 2022 sarebbe quindi arrivata la diffida da parte del settore Provveditorato, inviata comunque, si specifica, dopo aver “tentato inutilmente un bonario componimento della vicenda”. Il 26 ottobre lo stesso settore, con una nuova nota protocollata, ha quindi dato mandato all'avvocatura comunale perché attivasse “ogni idonea azione per la restituzione dell’immobile di che trattasi”.

Il 18 marzo del 2022 con apposita delibera di giunta il Comune si è quindi presentato davanti all'autorità giudiziaria chiedendo la restituzione o comunque il rilascio dell'immobile conferendo il 7 aprile l'incarico all'avvocato Pierluigi Vasile. Il primo agosto l'intimazione di sfratto per morosità per i canoni non corrisposti da agosto 2001 a luglio 2023 per un totale di 126mila euro.

A quel punto La Carinci viaggi e vacanze srls si è costituita in giudizio “contestando la pretesa dell’amministrazione comunale, in quanto obbligata al pagamento dei canoni solo a decorrere dall’ottobre 2018, data dalla quale ha iniziato a detenere i locali oggetto dell’intimazione di sfratto, in virtù di contratto di usufrutto di azienda”. Il 23 novembre 2023 il giudice, prosegue la relazione del Comune, ha dispoto invece il rilascio del bene.

L'accordo di mediazione e il "sì" della giunta comunale

A questo punto è stata avviata la procedura di mediazione obbligatoria con l'agenzia che ha presentato una proposta transattiva all'avvocato Vasile. Proposta secondo cui la società, a sanatoria della morosità maturata a decorrere dal mese di ottobre 2018 e a tutto il mese di ottobre 2023 (e dunque per il periodo in cui sostiene deve i cannoni), per complessivi 30mila 500 euro oltre interessi con anche l'impegno a rilasciare l'immobile entro il 15 gennaio 2024 corrispondendo, si legge nella delibera, “a tacitazione e saldo la somma onnicomprensiva 25mila euro da corrispondersi entro il medesimo termine”.

Rilasciando l'immobile si chiede quindi al Comune di dichiarare “fermo restando il credito nei confronti della ditta individuale Guido Carinci, pari a103mila 500 euro oltre interessi (al 30 ottobre 2023), di non aver null’altro a pretendere dalla Carinci Viaggi e Vacanze srls in relazione all’intercorso rapporto detentivo e in relazione al giudizio pendente dinanzi al tribunale di Pescara”. Cioè vuol dire che, questo il terzo punto della proposta di accordo, “le parti abbandoneranno  il giudizio di sfratto incardinato dinanzi il tribunale di Pescara solo in caso di totale adempimento, da parte della Carinci Viaggi. Viceversa, in caso di mancato o parziale adempimento il giudizio proseguirà”.

Nella delibera si specifica che comunque viene fatta salva ogni riserva da parte dell'ente di rivalersi sui 103mila 500 euro citati al termine del giudizio in essere. Un accordo ritenuto conveniente per l'ente dall'avvocato Vasile “visto che, in effetti, se il rapporto di locazione, considerata la giurisprudenza esistente, nonostante manchi un contratto sottoscritto dalle parti, non è in dubbio, lo è, invece, certamente il canone, che va accertato nel corso del giudizio”, che la durata del giudizio non sarà breve e che vi è “l’impossibilità per l’Ente civico di utilizzare, medio tempore, direttamente o indirettamente l’immobile, senza peraltro alcuna corresponsione di prezzo da parte della società”.

Il bene dunque a gennaio tornerà nelle mani del Comune attualmente impegnato nel progetto di riqualificazione proprio dell'area di risulta di cui la struttura è parte integrante.

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