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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Gli studenti del Galilei studiano i loro comportamenti e scoprono quanto impattano nelle emissioni di Co2

Un'indagine approfondita quella condotta da tre classi dell'istituto che hanno fatto emergere come a buoni comportamenti se ne affianchino altri decisamente poco sostenibili: uno su tutti la scarsa applicazione nella raccolta differenziata, ma c'è anche altro e ora si punta a pubblicare lo studio su una rivista specializzata

Anche noi con i nostri comportamenti quotidiano contribuiamo ogni giorno a immettere Co2 nell'aria. Quanto “pesa” questo contributo e come possiamo cambiare i nostri comportamenti per ridurre le emissioni? Questa la domanda che si sono posti gli studenti della 2F, la 2G e la 2I del liceo scientifico Galileo Galilei che hanno condotto una ricerca approfondita proprio all'interno dell'istituto e se sul fronte “bio” i giovani non vanno così male e in parte anche nell'uso dei mezzi per raggiungere la scuola sebbene si possa fare di più, due degli elementi negativi emersi sono sicuramente lo scarso uso di libri digitali che riguarda il 60 per cento degli intervistati, e anche della raccolta differenziata che si ferma al 42 per cento.

Un progetto sull'impatto ambientale da biossido di carbonio che ha dato risultati importanti e che punta alla pubblicazione su una rivista scientifica. A riportare la notizia è l'agenzia Ansa. Come si legge l'iniziativa è il frutto della collaborazione con il docente ordinario di fisica dell'atmosfera e climatologia dell'università di Chieti-Pescara Piero Di Carlo ed è stata condotta sotto il coordinamento della professoressa Mita Dusconi, referente del progetto, e le professoresse Rosa Zollo, Lara Bianchini, Paola Renzetti e Maria Perna.

Sono stati 1.141 gli studenti su cui si è condotta l'indagine (circa 1.600 quelli che frequentano il liceo Galilei). A loro è stato prima sottoposto un questionario di 26 domande e poi, sulla base dei risultati, si è proceduto con analisi e approfondimenti. Non solo. Nell'ambito dell'iniziativa è stato anche misurato l'albedo, ovvero il rapporto tra la radiazione solare incidente e riflessa da una superficie nella sede di via Balilla con la realizzazione id una mappa e relativo impatto ambientale.

Le abitudini alimentari

In base al questionario si è scoperto che la maggior parte degli studenti porta come merenda a scuola un panino (55,1 per cento) e una borraccia d'acqua (57,1 per cento). Il 57,5 per cento magia cibi a chilometro zero, mentre la carne viene consumata dal 57 per cento due o tre volte a settimana. Il 70 per cento, inoltre, rispetta a tavola l'alternanza delle stagioni.

I materiali scolastici usati

Il 51,6 per cento degli studenti non utilizza il diario fornito dalla scuola, il 60 per cento come anticipato, non usa libri digitali, ma il 67,4 per cento compra e rivende libri usati. L'80,5 per cento, infine, non utilizza la cancelleria biologica.

I mezzi di trasporto per raggiungere la scuola

Per andare e tornare da scuola a non usare mezzi pubblici è il 39 per cento degli studenti. Se solo l'8,9 per cento di loro non ha bisogno di mezzi di trasporto, il 19,9 per cento punta sulla mobilità sostenibile utilizzando i mezzi elettrici messi a disposizione dal Comune.

L'abbigliamento

Ai ragazzi è stato anche chiesto come si comporta quando si tratta di vestirsi. È quindi emerso che il 78,1 per cento compra abiti nuovi e lo fa nell'80,4 per cento dei casi nelle catene commerciali. A donarli poi in beneficenza è il 70 per cento degli studenti. Parlando di “consumi” il 58,4 per cento li lava due o tre volte a settimana con il 63 per cento che li lascia asciugare all'aria aperta.

Ecco quante emissioni producono gli studenti del Galilei

I dati raccolti, come detto, sono stati analizzati in funzione dell'impatto ambientale. In base alle risposte date è quindi emerso che in un anno a scuola l'utilizzo di bottiglie e borracce per l'acqua produce circa 5,5 tonnellate di anidride carbonica, mentre il mancato utilizzo dei libri digitali di tonnellate ne costa 55. Il consumi di carne ha un'incidenza di 40 tonnellate di Co2, mentre il lavaggio di ben 440 tonnellate.

Centrato il primo obiettivo il secondo è quello di promuovere comportamenti quotidiani nuovi e molto meno impattanti sia nell'ambito scolastico che in quello familiare proprio per ridurre le emissioni.

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