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Domenica, 28 Aprile 2024
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Cittadini e comitati rispondono al sindaco Masci: "Non si può permettere di zittire tutto e tutti"

Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, in una lettera inviata al quotidiano Il Centro aveva chiaramente espresso la sua posizione riguardo alla filovia lungo la strada parco: "Adesso basta difendere le posizioni personali"

Riceviamo e pubblichiamo una risposta di alcuni cittadini e comitati al sindaco Carlo Masci che attraverso una lettera inviata al quotidiano "Il Centro" ha chiaramente detto che è finito il tempo delle polemiche e della difesa delle posizioni personali riguardo alla realizzazione della filovia lungo la strada parco, un'opera attesa ormai da 30 anni.
 

«Parliamo a nome nostro, ma siamo sicuri sia un pensiero condiviso anche da altri comitati e associazioni», premettono i firmatari.

«Gent.ssimo sindaco, 
un amministratore, eletto dai cittadini, quindi loro dipendente, non si può permettere, su pubblica Carta, di zittire tutto e tutti. Il dissenso, ovviamente espresso in toni corretti e nei limiti dell'accettazione, è parte integrante e basilare delle regole della democrazia. Non è un'aula di tribunale, che dà il permesso a un dipendente dello Stato (lo Stato siamo noi cittadini, ricordiamolo) di sfogarsi in giudizi posticci come un bambino che vince a ruba bandiera, zittendo qualunque velleitaria contrarietà a un progetto su cui deve capire, che non saranno mai tutti d'accordo. D'altronde il 100% non esiste in natura, se non nelle menti del totalitarista di qualunque estrazione (vogliamo continuare a sostenere che lei non faccia parte di questa categoria). Come lei è stato democraticamente eletto, democraticamente i suoi datori di lavoro (i cittadini) possono manifestare in varie sedi e modalità le loro contrarietà / disappunto / arrabbiatura / dispiacere ecc...ecc... Senza che il loro dipendente Maximo, si senta ogni volta in dovere di lamentarsi per non essere acclamato come un Kim Jong Un qualsiasi. Vuole che le mentiamo dicendo che va tutto bene? Vuole che siamo felici di un progetto fallimentare? Vuole che tutti abbiano il suo disegno di città davanti gli occhi e ne rimangano abbagliati? Vuole un totalitarismo? Ne è proprio sicuro? Sindaco allora Le poniamo una domanda: lei si sente amato? Si sente protetto dalla sua cittadinanza? Si sente "di famiglia" con i suoi cittadini? Ritiene di essere condottiero di un gruppo volontario o generale di un esercito costretto? (legga bene questa parte, non direttamente comprensibile ma fondamentale). Noi valiamo come il due di coppe con briscola a denari, ma siamo tutti volontari che tengono a questa città, certamente saranno figure storiche di questa città che le risponderanno in modo migliore, ma ormai, visto il nostro seguito, ci siamo sentiti tirati in ballo e, con tutto il rispetto che comunque merita, era giusto risponderle. "Ora parlo io". Lei parla sempre sindaco, non se ne accorge, ma parla a tutti, peccato che non tutti possano parlare a lei. È tutto qui il problema, nonché qui si trova la risposta alle domande che le abbiamo posto qui sopra. Lei è sindaco e dipendente di ogni singolo cittadino, non solo di chi mangia la zuppa con lei o si prodiga in riverenze di circostanza. Cambi metodi e toni e magari un giorno non Le verrà data ragione, sa bene di non averla, ma almeno meno torto. È un consiglio di cuore che le diamo. Grazie, buona parte dei cittadini di Pescara».

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