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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Polmoniti importanti e una 90ina di ricoverati per covid, il professor Parruti: "Nessuna emergenza, ma richiamo per i fragili"

Circa una 20ina i pazienti con polmoniti severe, ma il direttore della Uoc di Malattie infettive sottolinea che è il momento di cambiare paradigma: l'emergenza è finita, ma come tutti i virus il covid è pericoloso per i fragili e gli over 60 che restano i soggetti a rischio. "Oggi abbiamo un vaccino efficace e sicuro: smettiamo di contare le dosi, è un semplice richiamo"

Circa una 90ina i ricoverati per covid, con almeno una 50ina di persone che grazie al day hospital e gli antivirali vengono curati al momento. Alcuni dei ricoverati si trovano in rianimazione e in terapia sub-intensiva per polmoniti severe, ma il messaggio che arriva dal il direttore dell'Uoc (Unità operativa complessa) di malattie infettive Giustino Parruti è chiaro: non si deve e non si può più parlare di emergenza, ma per i fragili il virus è comunque pericoloso e ora che dobbiamo conviverci il paradigma con cui dobbiamo affrontarlo deve cambiare.

Di qui la raccomandazione alla vaccinazione che “deve essere ormai vista come un richiamo esattamente come facciamo per il vaccino antinfluenzale che viene somministrato proprio agli over 60 e le persone fragili. Questo è un virus che colpisce proprio le persone a rischio – ribadisce – e dobbiamo essere previdenti”. La situazione dunque è sotto controllo perché il tempo dell'emergenza ha portato a un'organizzazione tale da poter fronteggiare il problema grazie soprattutto al day hospital, ma è chiaro che se il numero di chi deve essere ricoverato crescesse, anche la gestione diventerà più complessa.

“Stiamo rivedendo molte polmoniti – ribadisce Parruti – ed è ora di fare chiarezza a livello di informazione perché ci sono troppe contraddizioni. Non siamo più di fronte a un'emergenza, ma va capito che questo virus ormai c'è e ci conviveremo. L'immunità vaccinale dopo circa 12-14 mesi si dimezza e si più che dimezza nelle persone a rischio per cui invito chi rientra in queste categorie a fare quel richiamo perché per i più fragili può trasformarsi in una forma influenzale pericolosa”.

“Se non siamo più in emergenza – ribadisce il direttore della Uoc - è perché oggi abbiamo gli antivirali che consentono di evitare il progredire del virus e sono quelli che usiamo nel day hospital dove non ci sono grandi problemi e soprattutto perché abbiamo ora un vaccino che è efficace e non fa male a chi ha già fatto senza problemi le altre. Non chiediamo a chi magari qualche problema lo ha avuto di ripeterlo, ma a tutti gli altri che rientrano nelle categorie a rischio sì. È il momento - conclude - di smettere di pensare al vaccino contando il numero di dosi e vederlo come detto, come niente più che un richiamo per proteggersi”.

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