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Stato di agitazione e protesta dei lavoratori "invisibili" dei tribunali davanti al palazzo della giustizia

La Filcams Cgil annuncia il sit-in del 23 ottobre di fonici, trascrittori e stenotipisti il cui servizio è appaltato e cui si applica un contratto non adatto a riconoscerne la professionalità: vanno valorizzati e stabilizzati

Protesta davanti al tribunale dei lavoratori della giustizia. Sostenuti dalla Filcams Cgil Abruzzo-Molise lunedì 23 ottobre dalle 10 alle 13, il personale che si occupa della gestione della documentazione processuale e cioè fonici, trascrittori e stenotipisti i cui servizi sono appaltati, terranno il loro presidio per chiedere il riconoscimento della loro professionalità e soprattutto la stabilità.

Una situazione precaria la loro, sottolinea il sindacato, che va avanti da troppi anni “nel disinteresse delle aziende e del ministero della giustizia”. Per questi lavoratori, spiega il sindacato, viene applicato il contratto nazionale dei servizi di pulizia e multiservizi “che non rappresenta in alcun modo le loro professionalità. Lavoratori invisibili, che svolgono il loro lavoro dietro le quinte, ma che risultano indispensabili svolgendo con competenza un servizio fondamentale per il funzionamento del sistema giudiziario”.

Lo stato di agitazione è iniziato a luglio, ricorda la Filcams Cgil, ma le risposte non sono arrivate. Si tratta di lavoratori e lavoratrici “che chiedono semplicemente risposte e certezze sul loro futuro, a seguito soprattutto di alcuni provvedimenti legati alla riforma Cartabia, che hanno generato allarme rispetto al loro futuro occupazionale. Nella riforma si parla infatti di percorsi di formazione per mansioni analoghe a quelle che loro svolgono, destinati però a figure assunte direttamente dal ministero della giustizia, tagliando sostanzialmente fuori migliaia di lavoratori a livello nazionale”.

Chiarimenti sono stati avanzati dal sindacato anche all'attuale ministro Carlo Nordio. Anche in questo caso però, denunciano, ci si sarebbe trovato davanti ad “un totale disinteresse. Per questo si è deciso di proclamare lo stato di agitazione su tutto il territorio nazionale. Solo oggi dopo mesi il Ministro ha accettato di incontrare le Organizzazioni Sindacali e si è aperto un tavolo di confronto per comprendere effettivamente quali cambiamenti introdurrà per questi lavoratori la riforma Cartabia”.

Solo un primo passo per la Filcams Cgil perché i lavoratori chiedono “di non essere mai più invisibili. Per questo vogliamo rompere il silenzio, rendendo pubblica la nostra vertenza e interessando anche i presidenti dei tribunali della nostra regione, a cui abbiamo chiesto l'incontro e che lunedì 23 a seguito del sit in incontreremo. Per far sì che vengano date risposte immediate a questi lavoratori che attendono da mesi di sapere quale sarà il loro futuro. Continuiamo a chiedere con forza, come Filcams Cgil, un contratto nazionale che riconosca le figure professionali e che garantisca un trattamento economico adeguato, chiediamo stabilità lavorativa anche attraverso corsi di formazione per acquisire nuove competenze, aumentando le specificità e di conseguenza la qualità del servizio”, conclude la nota con cui si annuncia la protesta.

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