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Potature ed abbattimento alberi, Italia Nostra: "Il comune si fermi"

L'associazione Italia Nostra torna sulla questione dell'abbattimento e potatura degli alberi in città, chiedendo al comune di fermare il piano redatto in attesa del parere di altri esperti

Stop agli interventi di potatura ed abbattimento di alberi in città, avviati dall'amministrazione comunale. È la richiesta che arriva dall'associazione Italia Nostra al comune, chiedendo di aprire un tavolo tecnico di discussione mostrando le carte del piano messo in campo ad altri esperti agronomi e forestali, in modo da correggere gli errori.

ALBERI DA ABBATTERE, FORZA ITALIA CHIEDE CHIAREZZA

L'associazione sottolinea come il 3 dicembre scorso sia stato presentato il piano delle potature per i lecci, con la decisione di rimandare l'approvazione del piano alla successiva commissione del 17 dicembre, anche se gli interventi operativi sono continuati.

Non si capisce come mai tutti gli uffici comunali (dall’urbanistica al sociale) sono affiancati e consultano delle commissioni esterne, partecipate, mentre l’ufficio del verde pubblico non ce l’ha e non la vuole istituire. Risulta però che sia in atto una convenzione con  l’Ordine degli agronomi e forestali che è ente rappresentativo di  categoria; in quanto tale, oltre a non esaurire gli spazi della partecipazione non può esprimere un punto di vista univoco, dovendo  rappresentare tutte le posizioni tecniche e scientifiche dei suoi  associati. Quindi il Comune di Pescara continua a intervenire drasticamente con  abbattimenti e potature, senza una consulta tecnica e scientifica e  senza un’analisi critica degli evidenti “errori” che, quantomeno, sia  pubblica e discutibile.

Italia Nostra sottolinea come sia sotto gli occhi di tutti lo stato di abbandono delle aiuole, dei lecci e delle tamerici, con alberi che cadono nonostante i controlli a cui sono stati sottoposti dall'amministrazione comunale.

Certamente si può decidere di abbattere tutti gli alberi e cancellare per sempre il patrimonio arboreo della città, che oggi è ancora così  bello, grazie alla presenza del pino d’Aleppo dal naturale e solido  “portamento contorto”; si può decidere di impiantare alberature “usa e  getta” che ogni 15-30 anni vengono tagliate e ripiantate, innalzando il costo di questi impianti e rinunciare alle numerose “funzioni  ecosistemiche” che il patrimonio arboreo storico svolge. Ma noi riteniamo che questa strada sia dannosa per la città

L'obiettivo, ribadisce l'associazione, è quello di avere una maggiore condivisione e partecipazione dei cittadini e delle associazioni alle decisioni riguardanti il verde pubblico.

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