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I cittadini cercano il parcheggio più vicino e intasano il centro: 40mila gli stalli presenti e l'intermodalità con il tpl non c'è

L'indagine NetMobility commissionata dal Comune per la realizzazione del Piano sosta scatta la fotografia della disponibilità degli stalli e delle criticità, ma anche dei comportamenti. La gran parte dei posti a Pescara non è a pagamento e in tanti preferiscono girare per le vie centrali invece che lasciare l'auto nell'area di risulta dove ci si ferma meno di quanto si pensi

Ai pescaresi il parcheggio piace "comodo" e possibilmente non a pagamento. Questo a fronte di una città che ne offre circa 40mila, la gran parte dei quali liberi e cioè privi di tariffa (31mila 704 in inverno e 31mila 288 in inverno), ma dove uno dei problemi principali è quello della mancanza di integrazione con il trasporto pubblico locale e di conseguenza la sostanziale assenza di parcheggi di interscambio. Parcheggi che, con un necessario cambio di abitudini, consentirebbero non solo di ridurre il numero di auto che ogni giorno si muovono verso il centro, ma anche di mettere un freno anche al cosiddetto "traffico parassitario" e cioè quello creato da chi, che sia per arrivare il più vicino possibile al luogo da raggiungere o per evitare il pagamento del ticket, gira per le strade del centro fino a quando non trova il posto che ritiene più idoneo.

A dimostrarlo il fatto, ad esempio, che dei 2mila 198 posti disponibili nelle aree di risulta ne vengano occupati mediamente mille e 400 ogni giorno e che proprio le aree della zona centrale e nord di Pescara (non l'area di risulta) sono quelle più occupate con picchi fino all'83 per cento e un totale di 2mila 553 posti liberi 

Solo alcuni degli aspetti che emergono dall'indagine condotta dalla società NetMobility per il Comune e che è propedeutica alla redazione del Piano di sosta per redigere il quale è stato pubblicato un sondaggio aperto ai cittadini perché siano loro a dire la loro. I dati raccolti e i suggerimenti saranno incrociati con quelli dell'indagine e sarà il quadro che ne emergerà ciò che consentirà di redarre il piano, elemento del Pums (piano urbano della mobilità sostenibile), entro due mesi dalla fine della somministrazione del questionario cui sarà possibile partecipare da oggi, lunedì 19 febbraio, e per le prossime tre settimane.

Indagine NetMobility sui parcheggi in città

Il numero dei parcheggi, la distribuzione, l'occupazione e il turnover delle auto

Per quanto concerne il numero dei parcheggi l'indagine ha suddiviso la città in tre aree: quella del centro e l'area nord, quella della zona sud e quella specifica dell'area di risulta. Nella prima i parcheggi a disposizione sono 7mila 465: il 47 per cento è a pagamento, il coefficiente di occupazione è dell'82 per cento e gli abbonamenti sono il 25 per cento.

Nella zona sud i parcheggi a disposizione sono 7mila 296 con solo il 6 per cento di questi a pagamento, un coefficiente di occupazione del 90 per cento e abbonamenti pari all'un per cento. Quindi l'area di risulta che, come detto, conta 2mila 198 posti auto con un'occupazione media giornaliera di mille 406 stalli e una media di abbonati su base mensile di mille 59 utenti.

Guardando alla totalità degli stalli l'indagine ha anche effettuato delle rilevazioni su offerta e occupazione in estate e inverno e nello specifico nel periodo luglio-agosto 2023 e marzo-aprile 2023. Indagini compiute in tre diverse fasce orarie per valutare l'occupazione dei posti auto mattina, pomeriggio e sera (quindi fasce 10-12; 15,30-17,30 e 2-4). Rilevato che in città, come detto, sono soprattutto i parcheggi liberi e cioè non a pagamento quelli presenti che si concentrano in particolare fuori dal centro, ma che pure nelle aree centrali sono presenti, è emerso che il totale dei parcheggi a pagamento è in inverno di 5mila 27 unità, salendo a 6mila 790 in estate; quelli liberi con segnaletica sono 14mila 518 in inverno e 14mila 44 in estate; quelli liberi senza segnaletica 17mila 186 in inverno e 17mila 244 in estate. A questi si aggiungono i parcheggi riservati (come quelli per i disabili) che sono mille 994 in inverno e 2mila 124 in estate, e infine i parcheggi con il disco orario che rappresentano una netta minoranza tra le strade di Pescara: 885 quelli presenti in inverno e 878 in estate.

Dal report emerge come le aree di sosta a pagamento sono collocate in prossimità della stazione centrale (area di risulta) e nei mesi estivi sul lungomare sia a nord che a sud della città.

Per quanto riguarda il turnover, ovvero il tempo in cui si resta in un parcheggio per lasciare poi posto a qualcun altro (si è valutata la fascia oraraa 7-19), è emerso che in inverno l’area analizzata con il tasso di ricambio più basso è l’area di risulta, riconducibile alla tendenza a lasciare l’auto tutto il giorno in sosta, mentre piazza Primo Maggio presenta il tasso più alto dato l’utilizzo dell’area per accedere ai servizi limitrofi e alle attività commerciali. Nella fascia oraria considerata è quindi emerso gli stalli restano occupati negli orari di rilievo nell’area di risulta, lungo via Avezzano e sul lungomare Matteotti, mentre le altre aree analizzate presentano flessioni di occupazione all'ora di pranzo.

Le criticità della sosta in città

In questo quadro si inseriscono quindi le criticità emerse dall'indagine NetMobility. La prima riguarda proprio l'offerta della sosta in centro caratterizzata da parcheggi su strada, liberi e a pagamento, che non incentivano i parcheggi in una struttura o fuori dalle vie centrali come appunto l'area di risulta. Tradotto: l'ampia disponibilità di spazi in cui lasciare l'auto presenti nelle strade del centro spingerebbe molti a evitare di recarsi nel grande parcheggio che si trova davanti alla stazione.

Un problema che si collega anche al fatto che, emerge ancora, a Pescara è assente un sistema di parcheggi esterni al centro urbano che utili sarebbero, questa la terza criticità, se vi fosse una integrazione efficiente con il trasporto pubblico locale che invece, emerge, non c'è. Una integrazione che impedirebbe di far arrivare migliaia e migliaia di auto ogni giorno in centro. Infine la presenza di sosta vietata e di una sovrasaturazione dei parcheggi rispetto all'offerta che c'è in alcune aree strategiche della città.

Ciò su cui puntare dunque sarebbe proprio l'intermodalità e cioè quei parcheggi di scambio che riverserebbero meno auto “parassite” tra le vie del centro, efficientando l'uso di spazi come quello dell'area di risulta ed evitando a tanti di arrivare fino al cuore di Pescara a bordo del proprio mezzo.

Le aree parcheggio a maggiore redditività

L'indagine si è anche soffermata a individuare quali siano i parcheggi a pagamento che rendono di più alle casse del Comune con la redditività media del singolo stallo ottenuta dal rapporto tra gli incassi medi mensili per ogni stagione e il numero di stalli per ogni area a pagamento.

Su tutte c'è piazza Primo Maggio, seguita dall'area di risulta. Quindi via Monte Faito (presso l'ospedale), l'area Ex Enaip, viale Pepe e infine piazza dello Spirito Santo.

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