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Martedì, 30 Aprile 2024
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Sull'accorpamento dei comprensivi 1 e 7 il Tar dice "no" alla sospensiva della delibera di giunta regionale

Con un'ordinanza cautelare il Tribunale regionale amministrativo (sezione dell'Aquila) ha decretato che nell'unire i due comprensivi non si ravvisino danni dal punto di vista dei finanziamenti e che comunque nessun plesso sarà chiuso con la dirigenza garantita. Da fissare l'udienza di merito sul ricorso presentato dal Comune

Con l'ordinanza cautelare 88 del 28 marzo il Tar dell'Aquila ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dal Comune di Pescara nell'ambito del ricorso presentato contro la delibera regionale con cui si è deciso l'accorpamento scolastico degli istituti comprensivi 1 e 7. Da fissare la data dell'udienza di merito, ma le ragioni contenute dell'ordinanza cautelare in sostanza affermano che anche con una sola dirigenza non vi sarebbe alcun danno al proseguo delle attività degli istituti rimanendo tutti i plessi aperti e che non vi siano neanche ragioni per temere che si possano perdere i finanziamenti destinati al comprensivo che sarà accorpato. Solo alcuni degli aspetti contenuti nel dispositivo. 

A spingere il Comune a fare ricorso contro la delibera dando mandato all'avvocato Paola Di Marco fu il fatto che quel comprensivo, cioè l'1, ha i suoi plessi per la gran parte a Rancitelli un quartiere di certo non facile tanto che all'annuncio del ricorso l'assessore comunale alla Pubblica istruzione Gianni Santilli parlò di decisione "improponibile". 

A far esplodere il caso fu il centrosinistra con una conferenza stampa con cui al Comune chiese di far conoscere la sua posizione tradottasi poi in quel ricorso, e al presidente della Provincia Ottavio De Martinis su cui sin da subito hanno puntato il dito, il perché di quella scelta parlando del rischio di perdita di un presidio della legalità. De Martinis da parte sua, parlò di una scelta obbligata che mai avrebbe voluto fare, ma risultata come unica alternativa laddove la richiesta avanzata perché il territorio fosse escluso dagli accorpamenti non fu recepita dalla Regione e nello specifico dell'ormai ex assessore all'Istruzione Pietro Quaresimale. Anzi, a Pescara di accorpamenti alla fine ne sono stati chiesti due (quello dei due comprensivi del capoluogo adriatico e quello di Penne), con l'esclusione della provincia di Teramo.

Un dibattito feroce quello che ne è scaturito con tanto di consiglio comunale straordinario durante il quale anche il presidente della Regione Lorenzo Sospiri intervenne auspicando una revisione di quella delibera e criticando lui stesso l'ex assessore regionale per la decisione presa.

Il Comune a quel punto ha deciso di andare avanti con il ricorso con quell'accorpamento contro cui sia il sindaco Carlo Masci che l'assessore alla Pubblica istruzione Gianni Santilli si sono schierati seppur non esenti dalle critiche di un'opposizione che li ha accusati di non essere stati in grado di farsi ascoltare da una Regione pure a guida centrodestra. L'amministrazione fu comunque chiara, non sapeva di quella decisione e d'accordo non lo era affatto tanto da ricorrere al Tar. Un annuncio fatto proprio da Santilli che nell'occasione affermò: “eravamo contrari a questo accorpamento sin dall'inizio visto la zona in cui il comprensivo 1 si trova. È un centro di aggregazione importante per tutto il tessuto sociale e anche se la preside andrà in pensione il suo lavoro deve andare avanti con chi prenderà il suo posto”.

Possibile fa sapere ora che contro il “no” alla sospensiva si possa procedere con un ricorso al consiglio di Stato anche se i tempi appaiono stretti e il destino dei due comprensivi scritto. Per questo però bisognerà attendere la sentenza di merito e quella che sarà poi la sentenza definitiva del Tar.

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