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Sabato, 27 Aprile 2024
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Trentotto anni di Autore, la storica boutique del centro taglia un traguardo importante e racconta la Pescara di ieri e di oggi

Il negozio di abbigliamento di via Roma ha aperto i battenti nel 1985 e da allora, spiega Daniela Caserta, le cose sono molto cambiate tra colossi del web e crisi economica resistere non è facile, "ma la passione è sempre la stessa"

Tra crisi economiche, colossi del web e un mondo in continua trasformazione restare un presidio del territorio non è semplice. Non lo è soprattutto nel commercio. Eppure ci sono realtà nella nostra città che resistono al tempo e soprattutto alle avversità e il segreto è uno soltanto: la passione.

Ha tagliato i 38 anni di attività Autore, uno dei negozi più noti del centro che in via Roma è arrivato nel 1985 portando una ventata di novità con quella prima sfilata organizzata con modelle fatte arrivare direttamente da Milano. Un traguardo importante che Daniela Casera ha voluto festeggiare con un'altra sfilata, ma che per lei è anche l'occasione per raccontarla la Pescara che ha conosciuto quando l'avventura è iniziata e quella di oggi dove il potenziale c'è, ma le difficoltà sono tante.

Una commerciante storica e la prima, tiene a precisare, che in città ha portato “il prodotto moda. Al tempo disegnavo anche le mie collezioni. Era un momento di grande crescita e Pescara era una città molto attrattiva. Per fare shopping la gente arrivava anche da altre regioni e in particolare dalle Marche e dalla Puglia. Le cose oggi sono decisamente diverse – racconta – in primis per la presenza di internet, poi perché c'è stato il covid e infine perché questa città è diventata sempre meno accessibile”, aggiunge rilanciando quelle problematiche di cui tante volte hanno parlato e parlano le associazioni di categoria.

“Sono cambiate tante cose – ribadisce – ed è innegabile che il web al commercio territoriale abbia dato una bella mazzata. È in continua espansione e nella nostra città arrivare è sempre più difficile. La colpa non è di uno, ma di scelte fatte negli anni e certo quella di oggi è una città più spenta”.

Come si resiste allora così tanto tempo e cosa si può fare per far sì che le persone tornino a godere del piacere di comprare in negozio, lasciandosi consigliare e usufruendo di quei servizi che solo il face-to-face può garantire. “Gli utili oggi non ci sono più, ma la passione è rimasta immutata – spiega la titolare della boutique di via Roma -. Le spese sono ingenti e in tanti purtroppo chiudono oggi come oggi. Resistere è veramente un'impresa titanica, ma bisogna farlo. Ecco perché l'occasione dei nostri 38 anni di attività è anche quella di invitare tutti a tornare a vivere il centro, a camminare per le sue strade, ad entrare nei negozi, provare gli abiti, chiacchierare e ricreare una relazione. È il buon servizio a fare la differenza”.

Un fattore umano dunque che va rivitalizzato e rinvigorito anche perché, sottolinea Caserta, “i negozi sono un prestigio per la città. Siamo quelli che tengono pulite le strade, che le illuminano. Credo si possa parlare i un vero e proprio patrimonio e sostenerli è importante. Bisogna tornare a facilitare l'ingresso a Pescara perché molti lamentano l'assenza di parcheggi. Gli eventi sono altrettanto importanti. Eventi di qualità – sottolinea – che sappiano richiamare gente anche da fuori regione”. Non solo food&drink, settore che è sempre in espansione al di là delle polemiche che interessano proprio il quadrilatero del centro per quel piano di risanamento acustico contro cui in tanti sono pronti a ricorrere, ma anche negozi e vetrine che fungono da vero e proprio attrattore oltre che da elemento identitario. Trentotto anni in cui di cose ne ha viste tra momenti felici e momenti difficili come quello che vive oggi il settore, ma anche trentotto anni di certezza che Pescara, prosegue Caserta, il potenziale per tornare a splendere lo ha tutto. Se pensare di tornare agli anni '80 è impossibile, pensare ad una crescita e rinascita diversa non lo è e in questo anche le istituzioni dovrebbero svolgere un ruolo centrale, aggiunge.

Una voce la sua che è quella di tanti commercianti territoriali, cioè quelle persone che sono del luogo, lo vivono e vogliono restarci a differenza delle tante catene che troppe volte occupano gli spazi dove un tempo campeggiavano le imprese dei negozi storici. Catene che, prosegue Caserta, “restano il tempo necessario o meglio fino a quando gli conviene”.

Il rischio di vederne chiudere ancora tante di saracinesche in centro c'è, spiega e questo “sarebbe un male per la città. Noi il nostro traguardo lo abbiamo tagliato e andiamo avanti”, prosegue senza nascondere che difficoltà ne hanno tutti, ma il suo è un vero e proprio appello ai cittadini perché tornino a riempire le vie del centro e riscoprano il piacere di una relazione, quella negoziante-cliente, su cui Pescara ha costruito molta della sua fortuna. “Se continuiamo – conclude – è per l'amore che abbiamo per questo lavoro e per questa città”.

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