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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Dalla Germania alla Croazia per affidare al mare una bottiglia: il messaggio d'amore di una madre approda sulla nostra spiaggia

Il ritrovamento al confine tra Pescara e Francavilla al Mare (Ch): l'incredibile storia del messaggio in bottiglia di una donna che ha affidato alle onde il suo dolore e il suo eterno amore

Qualche ora libera, la pioggia in arrivo e la voglia di non farsi scivolare via il tempo. Tu, il tuo cane e tua madre che ti raggiunge per una passeggiata in spiaggia. È una giornata invernale come tante, ma improvvisamente diventa un mistero da svelare e una storia da raccontare.

Un mistero racchiuso in una piccola bottiglia di vetro saldamente chiusa da un tappo di sughero ricoperto di cera bianca. All'interno, tutt'intorno, una striscia di carta stampata e ritagliata con cura. Ci sono due foto: una, chiaramente visibile, è del volto di un ragazzo sorridente; l'altra di un neonato di cui si intravede solo il braccio nudo. Ruotandola appaiono due cuori bianchi su fondo scuro divisi da un ramo di rose e decorati con dei piccoli angeli. Dentro ognuno un nome e due date. Il primo è Marc: 10 ottobre 1985, primo gennaio 1986. Il secondo è Chris: 23 gennaio 1987 e 5 novembre 2017. In basso una scritta “Fur immer in Herzen” (“Per sempre nel Cuore”). Al centro della bottiglia, ben custodito dal tappo incerato, un foglio bianco accuratamente stretto attorno ad un nastrino nero.

Non capita spesso di usare la prima persona, quando si racconta una storia. Ma quel giorno, su quel tratto di spiaggia al confine tra Pescara e Francavilla al Mare, c'eravamo io e mia madre. Il mio sguardo perso verso l'orizzonte mentre proseguiamo lungo la battigia. Il suo come sempre,è basso perché intenta a raccogliere pietre e conchiglie lasciate dalle onde sulla spiaggia. È lei a notare tra alcuni rami trascinati dal mare, il bianco di quel foglio e il riflesso del vetro.

Sì, è proprio un messaggio in bottiglia. La sensazione è immediata: è rivolto a qualcuno che non c'è più. Ma da chi arriva e cosa c'è scritto su quel foglio così ben conservato? È stato lasciato su quella spiaggia o ci è arrivato cullato dalle onde del mare che con rispetto ne hanno custodito il contenuto? E se così fosse, da dove è arrivato?

Le domande si aggrovigliano nella testa. Se qualcuno affida un messaggio al mare vorrà che qualcun altro lo raccolga, mi dico. Vorrà che la storia che custodisce qualcun altro la conosca. La riposta è letteralmente ad un palmo da naso, oltre quel vetro, oltre quel piccolo tappo di sughero ricoperto di cera bianca.

La curiosità è tanta quanto il rispetto dato dalla consapevolezza che quella bottiglia racchiude tanto dolore quanto amore. Non c'è il tempo di scattare una fotografia, solo quello di mettere quella piccola bottiglia in borsa e iniziare quello che sarebbe stato per me e mia madre un piccolo, ma intenso viaggio e il viaggio di una vita per chi lo aveva con tanto amore affidato al destino.

Ci penso un po', ma alla fine mi decido: cerco di sfilare il tappo ma è più fragile di quanto sembri e scivola giù nel fondo. Tiro fuori quel foglietto e con cura apro il nastrino. Dentro c'è un messaggio breve scritto a mano: è in tedesco.

La lingua non la conosco, ma due parole le comprendo con facilità sebbene la grafia sia di difficile lettura. Una è “Engel”, angelo scritto rigorosamente in maiuscolo. L'altra non ha bisogno di traduzione e per poeti e cantautori è da sempre la parola più bella del mondo: “mama”. C'è anche una data, 23 dicembre 2022. La nebbia inizia a diradarsi: quel messaggio è di una mamma ai suoi figli. Una mamma che ha vissuto per due volte il dolore che nessuna madre dovrebbe vivere: vederli morire.

Voglio capire cosa questa donna ha scritto, quale messaggio ha voluto che il suo dolore così come il suo amore, portasse tra le mani di qualcun altro. Contatto due amiche, una che il tedesco lo conosce e l'altra che lo invia ad una sua amica di penna austriaca che potrebbe darmi una mano. Non è semplice, ammettono entrambe, decifrare alcune parole, ma alla fine la risposta arriva e colpisce dritto al cuore. Sebbene non letterale è questo quello che c'è scritto: “I miei due cari angeli, piccolo e grande. Il viaggio per voi inizia in Germania, a Paderborn il 23 dicembre in macchina fino alla Croazia e poi in mare. Vi auguro buon viaggio. Mi mancano i miei cari bambini. Com amore, mamma”.

Non so se questa mamma saprà mai che quella bottiglia che con tanto amore ha preparato a casa per raggiungere le coste dall'altra parte dell'Adriatico e affidarla al mare, ha raggiunto un destinatario fermandosi sulla tratto di spiaggia al confine tra Pescara e Francavilla al Mare. Forse non per caso ha raggiunto qualcuno che ha il privilegio di poterlo amplificare. Una cosa però la so. Quel messaggio nato da un dolore immenso e incolmabile lo ha lasciato guardando lo stesso orizzonte che quel giorno abbiamo guardato anche io e mia mamma. Lo stesso orizzonte che quando siamo in riva al mare vediamo sì, ma senza scorgerne la fine: è infinito, proprio come l'amore di una madre verso un figlio.

Il messaggio contenuto nella bottiglia

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