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Lunedì, 29 Aprile 2024
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In via Notturno un marciapiede impraticabile a ridosso di un terreno privato: "A rischio l'incolumità"

A dichiararlo il presidente dell'associazione Fabrizio Piscione "Non vogliamo encomi" che nel 2022 ha presentato un esposto in seguito del rifacimento della recinzione del privato che avrebbe inglobato parte del marciapiede ora invaso dalla vegetazione. Uno spazio, replica la proprietà, che non è mai stato pubblico

Un marciapiede impraticabile, un esposto e la replica del privato che possiede il terreno a esso adiacente. In via Notturno (zona Colle Pineta) ci sarebbe un problema di incolumità per i pedoni e per questo nel 2022 il presidente dell'associazione “Non vogliamo encomi” Fabrizio Piscione si è rivolto nel 2022 con un esposto direttamente all'ufficio Strade della polizia locale per segnalare la situazione di pericolo che si sarebbe venuta a creare con il rifacimento della recinzione del terreno di proprietà dei Caldora.

“Ho fatto presente che la nuova recinzione ha preso parte del marciapiede che per 50 anni è stato pienamente fruibile ritenendo che si stesse invadendo un terreno pubblico nel rifacimento della perimetrazione. Siamo in un tratto sottoposto a vincolo paesaggistico. I lavori sono stati inizialmente fermati per poi essere completati nei giorni successivi - spiega -. La conseguenza è che con gli oleandri presenti sul marciapiede e che ora sono all'interno della proprietà, quel marciapiede è totalmente invaso dalla vegetazione e dunque impraticabile. Il tratto è in prossimità di una curva a senso unico per cui essere costretti a percorrere la carreggiata è un rischio per chi esce a piedi, magari con un carrozzino o con il cane”.

Del tema abbiamo interessato direttamente la presidente della Caldora Immobiliare, Deborah Caldora, che spiega come la nuova recinzione sia stata fatta perché, in seguito del devastante incendio che ha colpito la pineta il primo agosto 2021, era stata gravemente danneggiata e che “sia il marciapiede che la strada sono di proprietà privata, non pubblica” e che dunque non si sarebbe occupato alcuno spazio non di proprietà con l'intervento fatto.

Un aspetto questo che Piscione nel suo esposto, spiega, aveva rilevato chiedendo, qualora il confine catastale fosse quello “quali fossero stati gli accordi fatti con il costruttore cinquant'anni fa e cioè se ci fosse un obbligo di realizzazione di opere di urbanizzazione. Caso in cui – afferma – sarebbe da capire se è possibile riprendersi quel pezzo di proprietà”.

Il problema prioritario per lui resta quello dell'incolumità dei pedoni vista la vegetazione che campeggia sul marciapiede. Per questo il presidente Piscione si rivolge direttamente all'amministrazione chiedendo se e quali siano “le azioni che intende intraprendere per garantire la sicurezza dato che l'intero tratto sarebbe di proprietà privata e che l'esposto presentato al Comune non ha avuto alcun seguito”.

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