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Il generale Vannacci contestato in piazza: "Le sue opinioni sono espressione del peggior populismo"

Oggi pomeriggio, in occasione della presentazione del libro "Il mondo al contrario", si è tenuto un sit in di protesta indetto da varie associazioni insieme a Pd, Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana

In occasione della presenza del generale Vannacci al Comune di Pescara per presentare il suo libro "Il mondo al contrario", si è tenuto nel pomeriggio in piazza Italia un sit in di protesta indetto da varie associazioni insieme a partiti come Pd, Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana.

Come si legge sul volantino che è stato distribuito ai presenti, "la libertà di espressione deve essere difesa e a tutti i costi tutelata, ma non può e non deve essere veicolo di messaggi di odio, offensivi, discriminatori e antidemocratici come quelli che il generale riporta nel suo libro seminando narrazioni tossiche su tutto ciò che lui arbitrariamente inquadra in caselle "normale", "non normale" e che di fatto sono solo la prevedibile cantilena della destra triviale, tutta intenta a fomentare spauracchi razzisti, omofobi e antifemministi".

Roberto Vannacci a Pescara

Benedetta La Penna del Collettivo Zona Fucsia, dopo aver preso la parola, ha urlato nel megafono: "È troppo comodo, generale, usare la Costituzione a tuo piacimento. Le opinioni del generale Vannacci vanno contro il mondo Lgbtq+, sono espressione del peggior populismo. E, nonostante questi contenuti violenti, il libro è diventato un best seller su Amazon". La Penna precisa che "per noi è fondamentale ribadire che i contenuti di "Il mondo al contrario" sono anticostituzionali e antidemocratici. Non abbiamo alcuna intenzione di impedire la presentazione ma crediamo sia fondamentale creare un dibattito per indicare che i contenuti del libro sono offensivi e ledono la dignità delle categorie maggiormente discriminate e marginalizzate".

Tra i vari striscioni esposti oggi, anche uno in difesa della pallavolista Paola Egonu, attaccata da Vannacci nel suo libro. Per il segretario di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, "non bisogna accettare la normalizzazione del razzismo, dell'omofobia e del fascismo di cui è impregnato questo "libro", se possiamo definirlo così. Queste non sono opinioni come le altre: si può essere liberali, comunisti, socialisti, radicali, laici... di opinioni ce ne sono tante e diverse, ma il razzismo e il fascismo sono un'altra cosa".

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