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Italia Nostra plaude al consiglio comunale deserto sull'area di risulta: "Ora non si voti la delibera e si lavori al progetto giusto"

Per l'associazione la mancata apertura della seduta per la ratifica dell'accordo di programma utile a cedere alla Regione lo spazio destinato alla sede unica è la dimostrazione che la decisione non piace neanche alla maggioranza e per questo chiede a tutti di fare un passo indietro

Bene per Italia Nostra il fatto che la seduta del consiglio comunale sulla cessione di parte dell'area di risulta alla Regione per la costruzione della sede unica sia saltata. Per l'associazione che ha anche fatto ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) per fermare il progetto, è la dimostrazione che c'è “un evidente disagio nel consesso dei rappresentanti eletti dai cittadini su una soluzione frettolosa, presa da pochi contro il parere di molti” e “ribaltando un orientamento urbanistico pluridecennale che vedeva nell’area di risulta l’occasione per realizzare il grande parco centrale, fattore di riqualificazione sociale ed ecologica della città”.

La seduta non è stata neanche aperta perché le assenze erano troppe sia tra le file della minoranza che tra quelle della maggioranza e proprio queste ultime sono finite nell'occhio del ciclone con le opposizioni che parlano di un sindaco ormai "solo" e il primo cittadino che invece il dito lo punta verso tutti definendo "grave" l'assenza in quanto segno di mancanza di responsabilità verso la città.

Tra le posizioni politiche si pone quella dell'associazione che visto l'esito di quella che doveva essere “una seduta storica”, sottolinea Italia Nostra nella nota diffusa, chiede ora di non votarla quella delibera con cui si ratificherà l'accordo di programma con la Regione e di dare una risposta concreta ai cittadini contro cui, sostengono, si stanno portando avanti scelte non condivise. Scelte che, aggiunge l'associazione, “trascurano la possibilità e la necessità di contrastare con il verde il cambiamento climatico, falliscono il necessario rilancio della parte centrale di Pescara”.

“Che molti consiglieri comunali abbiano delle riserve su queste scelte non meditate è un fattore positivo per la città – ribadiscono -. Il consiglio comunale è stato riconvocato per venerdì 9 prossimo venturo, allo scadere del tempo utile per la ratifica dell’accordo di programma. Abbiamo già segnalato alcuni aspetti poco chiari e punitivi per la città che ci è sembrato di cogliere, oltre alla complessiva negatività della scelta, la mancanza di una qualsiasi corresponsione da parte della Regione per il valore dell’area ( che è stata acquisita con fondi comunali), l’ inserimento nella provvista finanziaria degli immobili attualmente in proprietà, da mettere in vendita con le incognite del caso; l’assenza di strutture e funzioni sociali e culturali rivolte alla città, l’enorme fabbisogno di parcheggi che graverebbero sulle strutture che a questo erano destinate per colmare il deficit che si registra in area centrale”.

Quello della sede unica della Regione nell'area di risulta resta per Italia Nostra “un progetto improvvisato e dannoso. Una ipoteca sul futuro del centro cittadino che influenzerà negativamente anche la formazione della nuova Pescara, ben presto alle prese con i nuovi strumenti di Governo dei territori unificati”.

“Facciamo appello a tutti i consiglieri comunali perché – conclude l'associazione -, oltre gli schieramenti e le valutazioni di opportunità, come rappresentanti di tutti i cittadini non diano il via libera ad una scelta sbagliata. Essi sono ancora in tempo per servire la città che li ha eletti a rappresentarla, preservando le condizioni per poterla rendere migliore”.

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