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Il comitato "Strada parco bene comune" sui lavori per la filovia in via Pellico: "Perché è stata eseguita una bonifica leggera?"

Il comitato chiede spiegazioni in merito ai lavori di bonifica dell'ex tracciato ferroviario in via Silvio Pellico per la presenza di presunti materiali altamente inquinanti. La questione sarà trattata in commissione controllo e garanzia

Sarà oggetto di discussione durante la seduta della commissione controllo e garanzia del 14 febbraio in Comune la questione sollevata dal comitato "Strada parco bene comune" riguardante lo smaltimento dei binari dell'ex ferrovia e la bonifica dell'area di via Silvio Pellico interessata dai lavori per la filovia. Il comitato infatti aveva chiesto spiegazioni riguardanti la bonifica "leggera" che sarebbe stata eseguita nonostante alcuni carotaggi ed analisi avrebbero dimostrato che nella zona vi sono materiali altamente inquinanti:

"Con la segnalazione del 24 luglio scorso anno, integrata il 16 agosto successivo, il Comitato ha inteso richiamare l’attenzione degli enti interessati allo «storico inquinamento» dell’area destinata alla realizzazione della Filovia di Pescara: per deduzione logica rispetto alla bonifica ambientale già disposta nell’Area di risulta. Ciò in ragione della sussistenza del «periculum», vale a dire di una condizione di pericolo attuale, evidenziando come «la campionatura già eseguita anche sulla rotatoria Michelangelo dimostrerebbe l’estensione dell’area inquinata». Il riferimento va al rinvenimento di “materiale antropico nero” ad alto grado di tossicità, di cui non si potrà escludere a priori la medesima presenza eventuale nel sottosuolo dell’ex tracciato ferroviario. Mai assoggettato ad alcun tipo di bonifica ambientale, secondo le testimonianze in possesso del Comitato rese dai tecnici che hanno eseguito a fine anni ‘90 gli interventi di riqualificazione del rilevato ferroviario dismesso il 31 gennaio 1988.

Nel caso di Via Silvio Pellico, ad esempio, in assenza acclarata di progetto esecutivo e di programmazione di campionature ad hoc, ogni attività nell’area sarebbe potenzialmente idonea a ledere gli interessi giuridicamente protetti dalle norme preordinate alla tutela della salute dei cittadini. Di qui la necessità di procedere con i campionamenti, che dovranno essere eseguiti secondo i criteri e i dettami consolidati dall’Ordinamento. Ciò posto, chi ha deciso di dar corso alla sola “bonifica leggera” di quell’area e chi garantirà che l’intero percorso riservato al filobus sia immune dai potenziali inquinanti rinvenibili nel materiale asportato con lo scavo non programmato condotto venerdì scorso in Via Silvio Pellico? "

Il comitato prosegue:

"Vi sembra normale che senza le segnalazioni dei cittadini la zona di via Silvio Pellico non sarebbe stata bonificata (il significativo utilizzo di cellofan per coprire cassoni e scavo è indicativo della pericolosità del materiale)? Perché si è proceduto con una bonifica "leggera" (con scavo profondo 1,5 metri), mentre sull'area di risulta si è vorrebbe agire con bonifica "canonica" a 4 metri di profondità, previa relativa caratterizzazione del suolo? Perché non si fanno i canotaggi sulla restante parte della strada parco (ex ferrovia)?  Ci sono potenziali rischi ambientali in quelle zona? Con quali fondi è stata finanziata questa "bonifica leggera" (non prevista e non indicata nel cartello del lavori del cantiere) in via S. Pellico? A quanto ammonta la spesa dell' intervento?"

via silvio pellico 2

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