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Frattura totale tra Lega del Cane e Carlo Masci, lo scontro è sui social: "Sindaco, il suo comportamento è avvilente"

L'associazione lamenta l'impossibilità di rispondere al post del sindaco perché "ha chiuso i commenti" e lo fa dal suo profilo facebook parlando di risposte "ossessive" sul canile di via Raiale, ma prive di fondamento e definendo "avvilente" la sua volontà di "querelare chi esprime dissenso" e sui contenuti arriva la replica punto per punto

Ormai tra il sindaco Carlo Masci e la Lega del Cane è scontro aperto. Uno scontro che però, lamenta l'associazione, non è possibile sulla bacheca del sindaco dato che, scrive nella sua risposta a mezzo social “ha chiuso la possibilità di commentare il suo post avendo ricevuto più di 200 commenti di dissenso e, da quanto abbiamo potuto vedere, nessuno realmente violento o insultante”.

“È davvero avvilente vedere un primo cittadino che minaccia di querela e accusa di violenza verbale chiunque esprima il proprio dissenso davanti a una scelta politica incomprensibile e ingiustificabile”, afferma quindi la Lega nella sua risposta commentando alcuni botta e risposta a post del sindaco. “È avvilente – aggiunge - anche vedere un primo cittadino che continua a ripetere ossessivamente le stesse, diciamo così, inesattezze cercando di convincere i cittadini che però, se ne sarà accorto, sono più informati di quanto lei pensa”.

“Nessuno ha mai negato che la convenzione per la gestione del canile sia parecchio aumentata rispetto al passato e sinceramente non capisco perché lei continui a battere su questo tasto” si legge nella risposta in riferimento ai 70mila euro che negli ultimi anni sono stati dati alla Lega per la gestione del canile, come ribadito dal primo citadino”. “Allo stesso modo, nell’incontro avuto con lei il 26 ottobre le abbiamo detto chiaramente che può affidare la gestione di via Raiale a qualcun altro, ma lei ha risposto di non avere intenzione di cercare altro”, ribatte ancora l'associazione.

“Lei sa benissimo che la struttura è priva di autorizzazione sanitaria per le criticità strutturali riscontrate, ma che basterebbe sanarle per ottenerla”, torna quindi ad affermare la Lega perché questo sembra essere il punto su cui le posizioni divergono in modo totale. Per l'amministrazione i 15mila euro di interventi chiesti non farebbero ottenere comunque l'autorizzazione sanitaria, per la Lega invece, in forza di quanto affermato dalla Asl in sede di commissione controllo e garanzia, sì. Almeno per il tempo necessario ad avere il nuovo canile. Per ribadirlo l'associazione torna ad elencare i documenti che sosterebbero quanto afferma e cioè l'audit del 2023 del dottor Spina che “identifica chiaramente i box a nord della struttura come 'non conformità grave' e che quindi pregiudicano l’ottenimento dell’autorizzazione sanitaria”, ma anche la relazione del tecnico comunale del febbraio 2023 con cui lo stesso “propone di rinunciare a quei 9 box che nel frattempo sono diventati 7 perché abbiamo ampliato l’area di sgambamento per assicurare un maggiore benessere ai cani, perché costerebbero troppo e la sua relazione si conclude con queste testuali parole: 'richiamate le opere necessarie per l'ottenimento dell'autorizzazione sanitaria del canile, soppesando costi e benefici, si ritiene sufficiente una spesa  tra 7mila e 15mila euro compreso Iva'”.

“Non ci sono altre verità se non quelle scritte nei documenti, che lei cita sempre ma non mostra mai, mentre noi li mostriamo a tutti i cittadini che vogliono sapere come stanno realmente le cose”, accusa quindi la Lega. “Lei continua anche a sostenere che la Asl ha ordinato lo sgombero, ma da avvocato dovrebbe sapere  che non esiste nessun atto che non possa essere impugnato. Questo è stato detto dallo stesso dottor De Luca (Asl) in una commissione consiliare, registrata e verbalizzata, in cui affermava che il Comune poteva impugnare l’atto dimostrando l’impegno a sistemare le cose”.

Quindi l'attacco sulla vicenda del nuovo canile finita davanti al Tar (Tribunale regionale amministrativo) per quel terreno ricadente nel Comune di Spoltore su cui l'amministrazione intendeva realizzarlo. Uno nuovo, ora e in accordo con lo stesso, sarebbe stato individuato ha riferito il sindaco nel suo lungo post. “A tal proposito è alquanto paradossale che in passato lei abbia fondato i suoi progetti su Spoltore sulla base di accordi verbali telefonici avuti con l’ex sindaco Di Lorito ma che non dia quanto meno lo stesso valore a ciò che è stato affermato verbalmente in un incontro formale come una commissione consiliare, peraltro registrata e verbalizzata”, afferma ancora la Lega in replica al sindaco.

Quindi quei lavori per i quali è stata anche fatta una colletta che ha consentito di raccogliere 17mila euro, 2mila in più rispetto a quelli che servirebbero. “Nessuno pensa che con questi lavori via Raiale possa diventare una reggia. Lei sa benissimo che da sempre chiediamo noi per primi che Pescara si doti di un rifugio degno di questo nome e, al contrario di quello che lei sostiene ultimamente, l’abbiamo sempre sostenuta quando ha tentato di portare avanti il progetto di Spoltore”. Affermazione per sostenere la quale l'associazione richiama un articolo de IlPescara del 2022 che dimostrerebbe in sostanza come sul canile la Lega si fosse schierata dalla parte del sindaco.

“Riguardo alle precedenti amministrazioni, vorrei solo precisare che nel 2017-2018 furono realizzati gli impianti fognari attualmente presenti nei 23 box che si potrebbero salvare con una spesa di 15mila euro (stimata dal suo architetto, indaco) e che permetterebbero di prolungare la permanenza dei cani in via Raiale in attesa del nuovo rifugio che aspettiamo con impazienza. Evidentemente quei lavori non furono fatti in maniera del tutto corretta, ma con 15mila euro le cose si possono mettere a posto e i cani di Pescara potrebbero restare a Pescara, ottenendo un’autorizzazione sanitaria quanto meno provvisoria”, torna a ribadire l'associazione condividendo un altro articolo del 2020 dove si legge che proprio il sindaco aveva affermato “che i cani non dovevano essere spostati prima che fosse pronto il nuovo rifugio”.

“Spero che questo nostro post non venga accusato di violenza verbale e ci auguriamo – conclude la Lndc - che il nostro livello culturale sia sufficiente a renderci degni di ricevere una sua risposta nel merito e non con frasi fatte”.

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