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Carenza segretari comunali in Abruzzo, la Fedir a Marsilio: "Situazione grottesca"

A parlare sono Maria Concetta Giardina ed Elisa Petrone, rispettivamente segretario dipartimento Fedir "Segretari Comunali e Provinciali e segretario regionale Fedirets Fedir

«Richiesta urgente per chiedere In considerazione delle pessime condizioni lavorative contingenti, di essere iscritti d'ufficio all'albo degli avvocati e dei dottori commercialisti».
Questo quanto chiedono ironicamente al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, Maria Concetta Giardina ed Elisa Petrone, rispettivamente segretario dipartimento Fedir "Segretari Comunali e Provinciali e segretario regionale Fedirets Fedir.

«La richiesta», si legge in una nota, «prende spunto dalla nota trasmessa dal presidente regionale ai ministri in indirizzo di cui abbiamo appreso dalla stampa in questi giorni, e delle posizioni assunte dal Presidente della Provincia dell'Aquila, secondo cui, in considerazione dell'estrema carenza di segretari comunali, sarebbe opportuno, per fare fronte alle eccezionalità della situazione, consentire la nomina di avvocati e dottori commercialisti negli enti locali per svolgere proprio le funzioni di segretario comunale. In considerazione dell'ormai pessima condizione di lavoro dei segretari, dobbiamo chiedere la possibilità di ottenere nuove e future vie di sbocco professionale. D'altro canto, nonostante i proclami sulla stringente necessità della nostra figura professionale per assicurare agli enti efficienza, legalità e, diciamolo anche, la pronta soluzione delle più disparate fattispecie, non è dato constatare alcun riguardo per il percorso formativo e per la variegata e complessa competenza necessaria per coordinare e sovrintendere alle funzioni degli enti locali. Se un qualsiasi avvocato o un commercialista, in spregio alle norme costituzionali che proclamano che al pubblico impiego si accede solo tramite concorso, può fungere da segretario, allo stesso modo i segretari potranno, senza ombra di dubbio, svolgere le funzioni dei loro pseudosostituti».

Questo quanto aggiungono Giardina e Petrone:

«Forse resta solo l'ironia per far fronte ad una situazione che sta diventando grottesca e che si gioca sulla pelle di quei segretari degli enti locali che quotidianamente prestano responsabilmente il loro servizio anche in piccole sedi disagiate come reggenti, pur essendo già oberati da un notevole carico di lavoro negli enti di appartenenza. La verità vera, che deve essere raccontata all'opinione pubblica, è tutt'altra: sono passati 10 anni senza che il governo centrale abbia avviato un concorso per il reclutamento di nuovi segretari comunali; addirittura un ex presidente del Consiglio dei Ministri decise all'inizio del suo mandato di porre come obiettivo del governo proprio l'abolizione dei segretari. Oggi, a distanza di 5 anni dal progetto di abolizione, si grida alla carenza dei segretari al solo scopo di poter consentire ai sindaci di avere mano libera nel nominare professionisti che non hanno mai superato un concorso pubblico. Se davvero si volessero trovare soluzioni, i sistemi ci sarebbero e Fedir, in più occasioni, ha presentato proposte per sopperire alle carenze e per la revisione del sistema concorsuale. A breve saranno esperite le prove per assumere 224 segretari attraverso corso concorso per 291 borsisti; perché non pensare in maniera seria e concreta a consentire una provvisoria iscrizione all’albo dei segretari di coloro che avranno superato le prove di questo concorso e prima dello svolgimento del corso? Potrebbero così essere immessi in servizio, direttamente e in via transitoria, e si potrebbe poi procedere alla stabilizzazione dopo lo svolgimento del corso da articolarsi nei successivi 12 mesi. Perché non rivedere poi alcune alcune circolari dell’Albo dei Segretari che hanno talmente vessato la categoria da spingerla a non assumere più incarichi ulteriori nei piccoli enti? Sebbene rassegnati a non avere riscontro alle innumerevoli proposte trasmesse, informiamo che comunque non abbiamo alcuna intenzione di desistere dal difendere con ostinazione la professionalità dei segretari in tutte le sedi competenti».

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